La morte di Fernando Sardelli continua a restare un mistero anche dopo l’esito dell’autopsia.
Il medico legale incaricato dalla Procura di Cassino, la dottoressa Lucia Broccoli ha infatti accertato che l’uomo, scomparso da Pontecorvo nei primi giorni del mese di marzo e ritrovato cadavere dopo quasi tre settimane di ricerche ininterrotta, è morto per cause naturali ma dieci giorni dopo la sua sparizione. Quello che lascia perplessi il magistrato Roberto Bulgarini Nomi, titolare dell’indagine e gli stessi Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo, è il fatto che Sardelli, nonostante fosse sparito da settimane, non aveva segni di disidratazione o di mancanza di cibo. Come se il pensionato, uscito di casa per raccogliere asparagi e poi svanito nel nulla, nei giorni precedenti la morte avesse comunque avuto modo di rifocillarsi. Ma dove oppure da chi? Perché l’unica spiegazione plausibile ed una vicenda tanto strana è che Sardelli possa essere stato trattenuto da qualcuno magari contro la sua volontà e poi quel qualcuno, davanti ad un improvvisa e forse inaspettata morte naturale, temendo peggiori conseguenze anche dal punto di vista giudiziario, abbia deciso di far ritrovare il corpo e lasciar credere che l’uomo fosse morto di stenti dopo tanti giorni dal suo allontanamento da casa. Ma perché tenere una persona malata nascosta? Un quesito che la Procura ed i Carabinieri del maggiore Fabio Imbratta stanno cercando di risolvere.
Fonte: TG24.info Angela Nicoletti