Le preoccupazioni sul destino del settore automobilistico industriale italiano, di cui fa parte importante anche il sito Stellantis di Piedimonte San Germano, con il suo indotto, crescono fortemente.
“Serve un atto straordinario, chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Draghi di aprire il confronto per salvaguardare e promuovere l’industria e l’occupazione” è l’appello di Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.
“È la prima volta in assoluto – aggiunge – che Federmeccanica insieme a Fim, Fiom, Uilm presentano un documento comune sull’automotive. Questo dimostra la straordinarietà della situazione della crisi dell’automotive in Italia; sono a rischio oltre 70 mila posti di lavoro”.
L’analisi
“L’automotive è il cuore pulsante della nostra industria. Serve un piano straordinario, altrimenti potrebbe saltare un intero settore industriale.
Lanciamo oggi un appello al Governo e al Presidente del Consiglio sulla necessità di un confronto che non è più rinviabile per individuare le azioni strategiche da compiere per la transizione ecologica e industriale della mobilità del futuro”.
Il ricorso alla Cassa integrazione
“I dati sull’andamento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali forniti dall’INPS evidenziano la gravità della situazione: nel 2019 sono state utilizzate 26 milioni di ore di cassa integrazione, nel 2021 quasi 60 milioni”.
I numeri della crisi
“L’obiettivo deve essere tornare a produrre in Italia 1,5 milioni di veicoli per salvaguardare l’industria e l’occupazione nel nostro Paese ed essere competitivi sul mercato globale ed europeo.
Siamo passati da secondo a ottavo produttore di auto in Europa.
Attualmente viene utilizzata solo la metà della capacità produttiva istallata, con 700.000 auto prodotte nel 2021”.
Gli altri si muovono l’Italia è ferma
“Francia e Germania stanno già attivando politiche industriali per affrontare la transizione, mentre il Governo italiano non sta svolgendo nessun ruolo”.
La proposta
“Il Governo deve intervenire nominando un’Autorità, che coordini i Ministeri interessati sotto la Presidenza del Consiglio, che abbia una dotazione di risorse finanziarie per la transizione industriale garantendo l’occupazione negli stabilimenti Stellantis e in tutta la componentistica, anche attraverso l’utilizzo di un ammortizzatore sociale per la transizione”.