Coronavirus – “Apriamo gli ospedali chiusi”, come Cassino. Polemica sulla Regione per l’estensione della rete test che esclude la provincia di Frosinone. Pizze a domicilio

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“Riaprire temporaneamente i nosocomi chiusi della provincia di Frosinone: Atina, Pontecorvo, Ceprano, Ferentino, Anagni, il vecchio Ospedale di Cassino, all’interno dei quali potrebbero essere attrezzate delle postazioni sub intensive, senza andare ad intasare gli Ospedali aperti già impegnati per le attività sanitarie ordinarie”. E’ la proposta avanzata dal consigliere provinciale Gianluca Quadrini, alla luce dell’espansione del fenomeno Coronavirus.

“I reparti chiusi e non deteriorati negli anni possono essere ancora utilizzabili per ricavare posti letto da adibire alla gestione dell’emergenza Coronavirus. Parliamo di strutture che fino a qualche anno fa erano una eccellenza e che probabilmente con poche risorse si potrebbero riadattare senza procurare problemi agli altri aperti con tutto ciò che ne consegue relativamente anche alla gestione della quarantena”.

La proposta di Quadrini, ripresa anche da altri, aveva anticipato la decisione dell’Asl di Frosinone che invece ha sospeso la chirurgia “elettiva”, cioè quella non urgente, al fine di recuperare più posti letto possibili nelle strutture ospedaliere della provincia “per fronteggiare l’emergenza che da qui ai prossimi giorni dovesse verificarsi in seguito all’aumento dei casi”, mentre, a livello nazionale, si ipotizza la necessità di “requisire” gli alberghi.

Intanto è polemica nei confronti della Regione Lazio per l’ordinanza con la quale è stata ampliata la rete sanitaria delle strutture in cui è possibile sottoporsi al test/tampone per accertare la presenza del Covid-19.

Completamente esclusa la provincia di Frosinone, ma anche quelle di Rieti e Viterbo; infatti, fuori dalla capitale (dove il test sarà possibile nelle strutture Umberto I, Policlinico Gemelli, Policlinico Tor Vergata, Ospedale Sant’Andrea e Campus Bio-Medico), solo l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina è stato individuato quale sede di test per il Coronavirus.

Gli esperti prevedono che il picco deve arrivare e si consiglia di stare il più possibile a casa; pizzerie, pasticcerie ed altri esercizi commerciali pubblicizzano su Facebook le consegne a domicilio.

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