Rese note le motivazioni alla base della sentenza di assoluzione del processo per la morte di Serena Mollicone, pronunciata dalla Corte d’assise di Cassino, i difensori della famiglia Mottola sollecitano la caccia “al vero colpevole”.
Nel corso di una lunga conferenza stampa, il collegio difensivo – di cui fanno parte il criminologo Carmelo Lavorino e gli avvocati Germani, Marsella e Meta – ha ripercorso le motivazioni alla base della sentenza di assoluzione ed hanno lanciato l’appello di ricercare chi ha realmente ucciso la povera studentessa di Arce Serena Mollicone, trovata cadavere il 3 giugno del 2001 nel boschetto di Vallecupa, nel comune di Fontana Liri, a qualche chilometro da Arce, suo paese di residenza.
“Abbiamo dimostrato che gli investigatori hanno sbagliato, i Mottola sono innocenti, Carmine Belli è innocente. Ora dobbiamo dare la caccia al vero assassino … Abbiamo gli elementi criminalistici e biologici concreti per individuare questo soggetto … ci proponiamo alla Procura di collaborare per individuare l’assassino o gli assassini di Serena Mollicone”.
Sono alcuni passi di quanto dichiarato nel corso della conferenza stampa dal criminologo Carmelo Lavorino che auspica una collaborazione con la Procura della Repubblica di Cassino per dare un volto a chi ha provocato la morte di Serena Mollicone.
Procura che ora ha 45 giorni di tempo per valutare l’opportunità di proporre appello alla sentenza di assoluzione entro 45 giorni.