Due egiziani coinvolti nell’operazione Gold Wash, la “guerra” tra egiziani per il controllo degli autolavaggi a Cassino, sono stati nuovamente tratti in arresto questa notte dagli agenti della Polizia del Commissariato a Sora e a Roma.
Per loro, la nuova accusa, è quella di minacce e intimidazioni ai danni di vittime e testimoni delle feroci aggressioni subite lo scorso anno, nell’ambito della guerra per il controllo degli autolavaggi.
Dopo le aggressioni scattarono le indagini, l’operazione Gold Wash, al termine della quale, il 2 agosto 2017, otto persone furono raggiunte da misure cautelari con l’accusa di tentato omicidio, estorsione e rapina.
In questi giorni, nelle aule del Palazzo di Giustizia di Cassino, è in corso il processo relativo proprio a quei fatti, ed i due arrestati si sarebbero resi responsabili di minacce ed intimidazioni nei confronti di vittime e testimoni del processo.
Per questo, all’alba di questa mattina, il personale del Commissariato di Cassino ha posto agli arresti domiciliari i due cittadini egiziani, ritenuti responsabili in concorso dei reati di cui artt. 377 primo e terzo comma e 629 primo e secondo comma c.p..