Cassino (FR) – Sanità e trasporto pubblico locale, i Sindaci della Consulta fanno fronte comune

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Concentrati e propositivi. I sindaci della Consulta del Cassinate che si sono riuniti oggi nella Sala Restagno a Cassino su convocazione del presidente Enzo Salera non si sono persi in chiacchiere e hanno concordato una linea comune senza difficoltà. In rappresentanza di 21 delle 32 municipalità che ne fanno parte, i primi cittadini o loro delegati hanno subito affrontato l’argomento più scottante: l’emergenza sanità.

La morte di Charles Baffour, il 24enne ghanese dell’Unicas, ha fatto emergere una realtà già nota: il Pronto Soccorso non riesce, per carenza di personale e per organizzazione, a dare un servizio adeguato alla mole di accessi che giungono da un territorio così vasto. Un territorio che ha visto un depotenziamento, negli anni, delle strutture sanitarie e non una loro evoluzione. Il sindaco di Sant’Elia Fiumerapido, Fabio Violi, è intervenuto parlando della sua esperienza di medico. “Da vent’anni a questa parte ho visto smantellare i reparti e salire l’età media dei medici”.

Dal sindaco di Esperia, Giuseppe Villani, un richiamo al mancato rafforzamento dei servizi dopo la chiusura dell’ospedale di Pontecorvo: “Il PS doveva essere un punto di riferimento per tutti i comuni, invece abbiamo avuto una graduale diminuzione” mentre la sindaca di Terelle, Fiorella Gazzellone, ha evidenziato la necessità di avere personale competente in medicina d’urgenza. “Il neo DG Asl (Arturo Cavaliere, ndr) deve avere una visione completa e generale, d’insieme, altrimenti si interviene sul PS lasciando aperte altre criticità”.

Tutti concordi sul fatto che la medicina d’urgenza prevede che un paziente in ingresso abbia anche a disposizione i reparti e i servizi necessari per poter usufruire di laboratori, esami, approfondimenti diagnostici in tempi rapidi. E risposte univoche.

“No ai medici a gettone, esterni all’Asl costretti a turni estenuanti e magari senza competenze specifiche” ha sottolineato il sindaco Salera. Ci sarà un confronto aperto e diretto con il DG Cavaliere che si è insediato da poco. E certamente, anche il susseguirsi a cadenza quasi biennale di direttori generali non semplifica il quadro.

«È stato un momento utile di confronto tra amministratori locali su temi fondamentali per la qualità della vita dei cittadini» – ha dichiarato il Sindaco Germani.
«In particolare, ho espresso anch’io la necessità di instaurare un dialogo diretto con il nuovo Direttore Generale della ASL di Frosinone, dott. Arturo Cavaliere, figura di alto profilo e con un curriculum di grande rilievo, affinché si affronti con decisione questa fase di transizione così importante per il nostro sistema sanitario territoriale». «Le comunità locali – ha aggiunto – hanno bisogno di servizi accessibili, cure tempestive e risposte concrete. Per questo ritengo fondamentale rafforzare la collaborazione tra istituzioni sanitarie e amministrazioni comunali, in un’ottica di ascolto e di programmazione condivisa. Il Comune di Arce è pronto a fare la sua parte, portando sul tavolo della ASL le esigenze reali dei cittadini, con spirito costruttivo e nell’interesse di tutto il territorio».

 

Messo un punto, per ora, sulla questione Santa Scolastica, si è passati al secondo argomento all’ordine del giorno: dal 1° luglio 2025 la Regione darà un taglio netto al TPL con l’entrata in vigore del nuovo piano di programmazione. L’elenco dei comuni messi in ginocchio è impietoso: alcuni centri sono completamente cancellati dal servizio e nella stragrande maggioranza i km sono abbattuti. Come a Cassino, dove resteranno solo 150 km senza tener conto che le scuole sono distanti dal centro e quindi non si riusciranno a coprire gli spostamenti.

Una grave svista da parte della Regione Lazio, dunque? La pensa così Giuseppe Magni, storico titolare della società “Luigi Magni e figli”, che ha illustrato la situazione e spiegato i rischi; oltre ai disagi per i territori, “resterannno ferme autofficine e autorimesse. Parlo a nome dell’intera categoria: in queste condizioni, con queste riduzioni drastiche, non si possono sostenere le spese degli autisti, del personale. Resteranno a spasso centinaia e centinaia di dipendenti”.

L’intera Valle di Comino è stata cancellata del tutto e il sindaco di Atina, Pietro Volante, ha ricordato che le prospettive erano ben differenti. Il piano è stato cambiato in itinere. E questo è il risultato. Cosa fare, dunque? Salera ha proposto un’azione eclatante, si va tutti sotto la regione Lazio con la fascia da sindaco. E si chiede un dietrofront su questi tagli che penalizzerebbero soprattutto i cittadini. Tutti d’accordo. Dopo le festività pasquali si organizzerà la trasferta.

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