Assolti gli altri 4 medici che avevano avuto in cura la giovane donna.
Un parto cesareo che avrebbe dovuto essere eseguito nel più breve tempo possibile, ed al massimo entro 30 minuti, perché la situazione era di assoluta emergenza. Così non fu, passò un’ora e il piccolo nascituro riportò gravissime patologie a seguito di un’asfissia neonatale. Per questo motivo è stata condannata una ginecologa dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino.
La sentenza è stata emessa dal tribunale di Cassino dopo 4 anni di una lunga e sofferta istruttoria dibattimentale, al termine della quale sono state accolte le richieste dei genitori del piccolo, costituiti parti civili e assistiti dagli Avv.ti Paolo Marandola e Benedetta Altobelli.
Era il 4 novembre del 2016 quando i due giovani coniugi cassinati si recavano in Ospedale a Cassino poiché il loro piccolo stava per nascere. La giovane madre, infatti, era alla 41° settimana, e in preda a forti dolori addominali, giungeva in Pronto Soccorso dove veniva immediatamente indirizzata presso il reparto di ostetricia e ginecologia con la diagnosi di gravidanza a termine-inizio parto.
Tuttavia il giorno dopo veniva inspiegabilmente dimessa, salvo poi essere ricoverata e operata d’urgenza il 6 novembre, quando i sanitari prendevano atto che si era verificato un gravissimo episodio di sofferenza fetale, con una temporanea scomparsa del battito cardiaco del bambino.
Il bimbo nasceva con gravissimi danni neurologici e veniva trasportato d’urgenza all’Ospedale Bambino Gesù di Roma dove, giorno dopo giorno, visita dopo visita, furono appurate le gravissime ed irreversibili conseguenze derivanti dal ritardo nell’esecuzione del parto.
Scattava dunque la denuncia dei giovani genitori. La Procura di Cassino, dopo le prime indagini e dopo una prima consulenza di medici legali, aveva ritenuto opportuno formulare una richiesta di archiviazione. I due ragazzi, però, decidevano di non arrendersi e, con l’assistenza dell’Avv. Paolo Marandola si opponevano alla richiesta di archiviazione.
Il Gup, accogliendo l’istanza, disponeva l’imputazione coatta nei di 5 medici dell’Ospedale di Cassino.
Dopo un lungo e delicato processo durato 4 anni, durante il quale sono stati escussi numerosi testimoni, consulenti di parte e periti, il Dott. Marco Gioia, accogliendo le tesi della Procura e dei legali di parte civile che si sono avvalsi delle considerazioni medico- legali del Prof. Domenico Arduini, ha condannato la ginecologa che aveva gestito la situazione d’emergenza durante il parto della donna alla pena di sei mesi (pena sospesa), al risarcimento di tutti i danni subiti dal piccolo e dai suoi genitori, nonché al risarcimento delle spese di costituzione di parte civile.