Cassinate – Fenomeno ‘Acque rosse’, partita la ‘task force’ in Prefettura. Primi passi: ricognizione dei siti inquinati e coinvolgimento del CNR. “Potrebbe essere di origine naturale”

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Prima riunione operativa in Prefettura per la ‘task Force’ attivata dal sottosegretario alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana per fronteggiare il problema delle cosiddette ‘acque rosse’, segnalate a cavallo tra i comuni di Cassino e Sant’Elia Fiumerapido.

Alla riunione hanno preso parte i sindaci dei due comuni, Enzo Salera e Roberto Angelosanto, i dott. Giancarlo Pizzutelli e Vincenzo Allegretti (Asl), il dott. Biagio Del Prete (capo di Gabinetto della Prefettura), l’ammiraglio Aurelio Caligiore (Reparto Ambientale Marino del Ministero), funzionari dell’Arpa Lazio e, in videocollegamento, la sottosegretaria alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana.

Dopo ampia analisi da parte dei convenuti e un serio esame del problema, è stato deciso, anche su proposta dell’on. Ilaria Fontana, di coinvolgere il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Ciò perché ci si potrà avvalere di strumentazioni e competenze di alti e qualificati profili professionali.

Intanto è stato concordato di fare una ricognizione puntuale dei siti inquinati, sui quali si tratterà di verificarne la causa.

Il sindaco di Cassino a proposito delle ‘acque rosse’ ha sostenuto che, se non se ne individua l’esatta natura, non si può superficialmente attribuire ad inquinamento e, a tal proposito, si è evidenziato che taluni abitanti della zona avanti negli anni riferiscono che il fenomeno non sarebbe nuovo, poiché si sarebbe presentato, di tanto in tanto, anche in anni lontani.

I funzionari di Arpa Lazio hanno riferito che da una serie di analisi effettuate, pur rilevando presenza di ferro e manganese, non si può affermare che il fenomeno dei fanghi rossi derivi da inquinamento antropico, ma potrebbe essere legato a cause naturali. Riguardo allo stato delle acque, sempre l’Arpa sostiene inoltre che, dalle analisi fatte consecutivamente negli ultimi sei anni, esse sono buone. Sono stati posizionati due punti di campionamento sia sul Rapido che sul Gari.

Il sindaco di Sant’Elia ha lamentato come il ricorso da parte di alcuni ad alimentare allarmismo mediatico per ipotetico deposito di rifiuti pericolosi stia fortemente penalizzando gli agricoltori del suo Comune, in particolare il commercio dei loro prodotti ortofrutticoli. Ha lamentato altresì l’improprio accostamento, allegramente fatto da qualcuno, del nostro territorio alla Terra dei Fuochi.

“Niente di più arbitrario, ancor più in assenza di inconfutabili riscontri scientifici, che ne attestino la veridicità”, hanno sostenuto i due sindaci.

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