Villa Santa Lucia – Reno de Medici, lo spettro della chiusura. Legnante: “Subito dal prefetto”

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Se dovesse arrivare l’ok dalla procura di Cassino, si potrebbe attivare la fase del percorso con la regione Lazio e quindi accedere ad altra cassa integrazione. In caso sfavorevole, la procedura si blocca. 

Reno De Medici, adesso le nubi all”orizzonte sono davvero un brutto preavviso. I vertici della cartiera con sede a Villa Santa Lucia oggi, nell’incontro con i sindacati, hanno dichiarato per la prima volta che “La Reno non sarà più l’azienda che è stata fino a questo momento”. Questo vuol dire che le ripercussioni occupazionali sono dietro l’angolo.

Dal mese di luglio, data dell’apposizione dei sigilli al sito per l’ipotesi di reato di inquinamento ambientale e i 4 indagati, la procura di Cassino non si è ancora pronunciata dopo la relazione stilata dagli ispettori, quindi è ancora tutto fermo. Da troppo, ormai. E questo significa, come spiega il segretario regionale Fistel Cisl Pasquale Legnante, “avere problemi a mantenere il personale attuale. Hanno detto per la prima volta che a prescindere ci sarà una riduzione, visto il 30% di perdita ed il settore in crisi.

Bene che vada qualcuno rischia, ma lo spettro è la drastica chiusura del sito. Ecco perché oggi, dopo aver informato i lavoratori, abbiamo deciso come segreterie sindacali di interessare il prefetto di Frosinone. Nessun condizionamento nei confronti della Procura di Cassino, ma la giustizia ha tempi che sono troppo distanti da quelli dell’industria”.

Legnante è sempre stato moderatamente ottimista in questi anni di lunghe trattative e di momenti difficili, ma oggi appare ben più cauto. “Sono davvero preoccupato perché dobbiamo limitare i danni pur nella consapevolezza che qualcuno potrebbe in ogni caso perdere il posto di lavoro. Il 19 novembre termina la cigs, non abbiamo molto tempo ancora. Se arriverà l’ok, allora tutto sarà rimesso in gioco e potremo avere spazi di manovra”.

La forza lavoro della Reno de Medici è di 180 unità, ma a cascata le ripercussioni sono per tutto l’indotto a servizio della cartiera che è sempre stata un punto di riferimento per le commesse internazionali e per il flusso continuo di operatività. Su questo territorio gli investimenti della proprietà sono stati ingenti, adesso si rischia di veder vanificato tutto.

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