Valle di Comino – Dalla cultura e dal turismo passa il futuro di Atina, ufficialmente dichiarata uno dei borghi più belli d’Italia

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Da poco più di un mese, precisamente dallo scorso 22 novembre, Atina compare nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”. Un’autorevole attestazione, che si inserisce in un lavoro costante di valorizzazione del territorio che punta sulla cultura e sul turismo come volano per il rilancio, anche economico, della cittadina.

Quello dei “Borghi più belli d’Italia” è un club nato nel 2001 per proteggere, promuovere e sviluppare i piccoli centri ricchi di storia. A oggi conta tra gli ammessi circa 300 paesini in tutto lo Stivale, e non sono tanti per un’Italia che ha quasi 8.000 comuni, la maggior parte dei quali piuttosto piccoli e con una lunga tradizione alle spalle. Nella provincia di Frosinone possono vantare l’affiliazione soltanto altri quattro centri. Per entrare a far parte del club bisogna rispettare alcuni requisiti precisi, elencati nella “Carta di qualità”: avere una popolazione che nel Borgo antico non superi i duemila abitanti; possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato; offrire un patrimonio che si faccia apprezzare per le sue qualità urbanistiche e architettoniche; manifestare, attraverso fatti concreti, una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio misurabili.

Vorremmo sottolineare quest’ultimo punto, quello della volontà di valorizzazione. Non si può credere, infatti, che sia sufficiente ereditare una storia di centinaia o addirittura migliaia di anni, assieme a una posizione geografica felice, per vivere di rendita. Oramai questa convinzione ingenua non c’è più – semmai ci sia mai stata. Per far “fruttare” il patrimonio storico e naturalistico serve un lavoro costante, a lungo termine. Un lavoro che è un investimento, non solo economico.

Ne è pienamente consapevole il sindaco di Atina, Adolfo Valente, che abbiamo contattato proprio per discutere di questa recente opportunità di attrazione. Ci ha parlato certo con orgoglio del riconoscimento, ma anche con la consapevolezza della responsabilità che questo comporta. Bisognerà impegnarsi per rispondere alle richieste che l’ammissione al club comporta. Il tutto finalizzato a rendere il borgo più vivibile e attraente. Per esempio, ci sarà da aggiornare tutta la cartellonistica, per adeguarla a standard precisi. Oppure si dovrà chiudere al traffico il centro, operazione sperimentata per qualche giorno prima di questo Natale e che è stata accolta bene dalla maggioranza della popolazione (qualche piccola lamentela era inevitabile). Sono spese per l’amministrazione, ovviamente, come è un costo la stessa quota associativa. Proprio per questo parlavamo di “investimento”, che infatti implica un visione del futuro, un progetto – e richiede tempo.

L’inserimento nel club dei “Borghi più belli d’Italia” non è un avvenimento accaduto dall’oggi al domani. La Delibera del Consiglio che ha dato avvio al tutto è del 2016 [può essere trovata qui]. Quando sono giunti per la visita, gli “ispettori” del club hanno rivolto una settantina di domande. La dottoressa Ilenia Carnevale, direttrice del Museo Archeologico di Atina e della Valle di Comino “Visocchi”, ci ha raccontato che hanno particolarmente apprezzato l’accoglienza, oltre alla puntualità delle risposte. L’ingresso nel club è avvenuto anche prima del previsto.

Se questo riconoscimento è importante, non bisogna dimenticare che si inserisce in un lavoro costante di valorizzazione. Si va dalle attività con le scuole svolte dal Museo, alle opere di sistemazione/restauro/recupero di beni del patrimonio storico-culturale, come nella Collegiata Santa Maria e Cappella San Marco. Si recuperano fondi, per esempio nell’ambito della “Strategia nazionale per le Aree interne”. Si integrano nuove realtà, come i ragazzi richiedenti asilo del servizio SPRAR, inseriti in un progetto che vede tre di loro impiegati a ripulire la cinta muraria per mezza giornata, cinque giorni a settimana, fino ad aprile. Si organizzano eventi importanti, come il concerto del 20 dicembre scorso, che si è svolto nel gremito salone di rappresentanza del Palazzo Ducale, dove l’orchestra da camera del conservatorio di Frosinone è stata diretta dal maestro Andrea Morricone, figlio del famosissimo Ennio: per uno dei brani eseguiti è stata una prima assoluta e gli organizzatori hanno confidato al sindaco che Atina sarà citata nel CD che andranno a realizzare. Questi che precedono sono solo alcuni esempi, che vengono infilati uno dietro l’altro, con una certa giustificata fierezza, sia da Adolfo Valente sia Ilenia Carnevale non appena si chiedono delucidazioni.

Insomma, “lavoro” è una delle parole chiave. Lavoro, programmazione, investimento… passione, cultura… Pare che i frutti di questo impegno già si vedano: ci è stato detto che alcuni pullman di turisti sono attesi a cavallo tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, inseriti in pacchetti turistici da operatori che amano questa cittadina tanto bella e tanto dinamica, inserita in un contesto così suggestivo e attraente.

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