Truffe con il videolottery, 20 indagati a Cassino

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Truffa, ricettazione e riciclaggio. Al via gli interrogatori a carico delle venti persone coinvolte nella maxi indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza e Polizia di Stato a Cassino e che ha consentito, riporta TG24.info, di sventare una truffa per oltre 1.200.000 euro nei confronti delle società concessionarie di video lottery.

E’ questo l’obiettivo che si erano prefissati 2 cassinati di 57 e 41 anni, titolari rispettivamente di una società e di una ditta individuale che gestivano ben tre sale giochi di cui una nella città martire, una in Ausonia e la terza a Cervaro. Diciotto invece i clienti compiacenti che nei giorni scorsi sono stati interrogati dai finanzieri e dalla Polizia.

Le indagini, portate avanti, in stretta sinergia con la Polizia di Stato ed il Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, coordinati dal sostituto procuratore Alfredo Mattei, prendono il via da un volume anomalo di giocate e di emissione di ticket vincenti rilevato nelle sale scommesse oggetto di indagine e da una denuncia sporta dalla concessionaria: una società emiliana, regolarmente autorizzata dall’Amministrazione dei Monopoli di Stato, preoccupata della non autenticità di alcune richieste di rimborso di ticket che gli erano pervenute dai soggetti cassinati.
Più in particolare era avvenuto che inserendo nelle video lottery quantitativi di denaro contante, successivamente estratto dagli stessi gestori dalle cassette di sicurezza inserite nelle macchinette, si determinavano crediti per l’esercente riscuotibili attraverso l’emissione di appositi ticket i quali, una volta raggiunto l’importo complessivo di 5.000 euro, potevano essere posti all’incasso dall’esercente presso la società concessionaria.
Poiché i gestori avevano chiesto, nel tempo, il rimborso di ticket per importi milionari, sono scattate le indagini e la denuncia della concessionaria. Guardia di Finanza e Polizia di Stato hanno immediatamente messo a sistema le rispettive informazioni e sono scattate numerose perquisizioni che hanno interessato le società di gestione delle sale giochi del Cassinate, le stesse sale giochi ed anche le abitazioni dei titolari che rischiano di finire sotto processo per truffa, ricettazione e riciclaggio.
Tra i coinvolti anche due aspiranti consiglieri comunali.
Alcuni clienti raggirati sono difesi dall’avvocato Francesco Malafronte.

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