I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza di condanna emessa nei confronti di un ex agente di Polizia Penitenziaria, all’epoca in servizio nel carcere di Carinola di Caserta.
Secondo le accuse, l’uomo avrebbe favorito, durante la detenzione, i boss dei Casalesi Francesco Diana e Massimo Iovine, in cambio di denaro e regali di vario tipo.
E sono stati proprio i due detenuti, costretti al regime carcerario del 41 Bis, ad incastrare l’agente di Polizia Penitenziaria, quando sono diventati collaboratori di giustizia.
Hanno rivelato che l’agente consentiva il passaggio di pizzini in occasione dei colloqui con i parenti, li avvertiva della presenza di microfoni di intercettazione dei colloqui stessi e avrebbe fatto entrare dietro le sbarre anche telefoni cellulari, stupefacenti ed altri oggetti vietati.