Sud Pontino – Due arresti per estorsione a Formia. La vittima, pressato da due usurai, si era allontanato da casa. Decisive le intercettazioni telefoniche

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Due persone residenti a Formia sono state arrestate dagli agenti della Polizia del Commissariato di Formia su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari di Cassino; sono accusate di estorsione ed usura.

A far scattare l’indagine è stata una richiesta di aiuto pervenuta al numero di soccorso pubblico 113 da parte dei familiari della vittima preoccupati perché il congiunto si era allontanato da casa per presunti problemi economici.

Le operazioni di ricerca e soccorso immediatamente attivate portavano al rintraccio dell’uomo, attraverso il sistema di geo-localizzazione del telefono cellulare, in una zona montuosa al confine della provincia di Frosinone, tra i Comuni di Campodimele e Pico dove, preso dallo sconforto, si era portato alla guida della propria autovettura. Una volta raggiunto e soccorso l’uomo si schermiva, negando l’esistenza di debiti e non collaborando affatto per l’identificazione degli strozzini.

L’attività investigativa successivamente avviata dal personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Formia e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, svolta con metodi tradizionali e con l’ausilio di indagini tecniche, ha invece consentito di accertare che l’uomo, da ben due anni, era vittima di usura da parte dei due arrestati che, ognuno per proprio conto, gli avevano prestato, in più occasioni, somme di denaro con successiva richiesta di restituzione ad un tasso di interesse anche superiore al 400% annuo.

Durante l’attività di intercettazione sono emerse chiaramente gravi minacce nei confronti della vittima per costringerla a pagare i debiti e corrispondere i gravosi interessi usurari.

Nel corso degli arresti e delle contestuali perquisizioni domiciliari, sono stati rinvenuti gli effetti cambiari e gli assegni dati a garanzia dei prestiti e sono state sequestrate somme in contanti di denaro nonché l’autovettura e la motocicletta di uno degli arrestati a garanzia della restituzione degli interessi non dovuti, pagati dalla vittima; si tratta di un sequestro preventivo secondo legge finalizzato a capitalizzare le somme utili alla reintegrazione dell’ingiusto danno economico subìto dalla vittima.

I due arrestati sono stati tradotti nella Casa Circondariale di Cassino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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