Sora – Fraintende il silenzio dell’amica, pensa ad un tentativo di suicidio e fa allertare il 112. Caos a fin di bene per una 12enne

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Sul posto 118, carabinieri e vigili del fuoco. Si è arrivati ad un definitivo chiarimento quando i militari hanno avuto di fronte le due ragazze.

Un vero e proprio caos-malinteso quello che si è determinato questa mattina a Sora, purtroppo alimentato da un difetto di comunicazione e da un rimbalzare di notizie ancora frammentarie. Lo ha determinato una prima chiamata al 112 in cui si profilava un proposito suicida da parte di una dodicenne che si trovava all’interno della struttura abbandonata del centro commerciale “Serapide”.

I militari, giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco, hanno ispezionato subito la parte interna ed esterna dell’immobile, mentre dalla  Centrale Operativa cercavano di dialogare con chi aveva segnalato la presenza della ragazzina.

Dopo diversi minuti, a causa delle farraginose comunicazioni che avvenivano tra le persone e che ritardavano le possibilità di contatto, si riusciva a comprendere che chi aveva allertato  il NUE112 non aveva avuto informazioni dirette, ma la sua ‘denuncia’  poggiava su considerazioni fatte da un’altra persona sulla base di un messaggio ricevuto da una sua nipote.

A questo punto, fortunatamente, emergeva il grosso malinteso, autoalimentato dalla difficoltà di comunicare con le “protagoniste” della storia da parte di chi poi la stava diffondendo ed aveva dato l’allarme, e che questo aveva già iniziato a diffondersi sui social e anche su qualche canale media on-line.

Quando poi i Carabinieri riuscivano ad avere i riferimenti, facendo telefonicamente tutti i passaggi fino ad arrivare alla prima segnalante, emergeva che una ragazzina 12enne aveva inviato ad una sua coetanea un messaggio. Quest’ultima, raccogliendo una lamentela della sua amica, le aveva chiesto informazioni e spiegazioni.

Non avendo risposta, in maniera totalmente autonoma aveva immaginato che stesse accadendo qualcosa; era a scuola e doveva posare il telefono perché l’intervallo stava finendo, quindi ha avvisato una sua zia, chiedendole di accertarsi che all’amica non stesse accadendo nulla.

Insomma, da un messaggio frainteso, il tam tam delle comunicazioni, a cui non seguivano spiegazioni e verifiche, ha fatto sì che fosse dato l’allarme da una quarta persona.

Le due ragazzine però si trovavano entrambe a scuola e solo per questo non potevano rispondere alle prime richieste di chiarimento dell’amica, l’una, ed alle richieste di ulteriori informazioni, l’altra. Anche il riferimento all’edificio abbandonato era venuto alla donna che aveva ricevuto la richiesta di “aiuto” dalla nipote.

Si è arrivati ad un definitivo chiarimento quando i militari hanno avuto di fronte le due ragazze.

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