L’eroina è universalmente conosciuta come la droga per eccellenza degli anni ‘80, ma stando ai continui appelli lanciati dagli operatori delle comunità di recupero e, in diversa forma, dalla cittadinanza cassinate, pare che sia tornata prepotentemente “di moda”. E non certo da ieri.
A cadenza periodica terribilmente regolare infatti, riporta L’Inchiesta, i residenti della città martire segnalano alle autorità competenti la presenza di siringhe in spazi pubblici del centro e delle periferie. Una manciata di mesi fa toccò ai cassinati di piazza Restagno, poi agli amanti del jogging che frequentano la pista ciclabile ed il lungofiume, ai cassinati che vivono a ridosso della villa comunale e in via Marconi, alle famiglie dei rioni più lontani dal centro e pochi giorni fa alle mamme che abitano in via Casilina sud, precisamente nella traversa che conduce al quartiere San Bartolomeo. Siringhe ovunque, lacci emostatici, tovaglioli sporchi di sangue.
Immagini degne di Amore Tossico di Claudio Caligari o del più noto “Zoo di Berlino”.

Il timore, a quanto pare fondato, è che i bambini (compresi quelli della cittadina che ha segnalato l’accaduto anche alla polizia locale) possano entrare in contatto con oggetti infetti e siringhe sporche dando un calcio al pallone o passeggiando in un giardino. L’unica soluzione immediata, almeno secondo la donna, sarebbe quella di tenere chiusi in casa i propri figli in attesa che si intensifichino i controlli in città, anche se difficilmente un tossicodipendente da eroina smetterebbe di bucarsi per qualche sirena blu in più nel proprio quartiere. Costringere i propri figli a stare davanti la tv piuttosto che in un cortile, è una di quelle decisioni drastiche che nessuno vorrebbe prendere, ma che al contempo sembra l’unica in grado di far sentire subito più al sicuro parecchie famiglie cassinati.
Queste le siringhe ritrovate da un nostro ascoltatore in Via Abate Aligerno: