Sesso in Comune tra un assessore e una ragazza: il sindaco Mazzaroppi precisa

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Aquino – Sul caso dei presunti incontri a luci rosse che sarebbero avvenuti nella sede del Comune, il sindaco di Aquino, Dott. Libero Mazzaroppi, ci ha inviato questo comunicato che, a causa della delicatezza delle vicende trattate, pubblichiamo integralmente.

” In merito alle notizie apparse dapprima su alcuni blog e successivamente su
quotidiani locali in merito ad un atto di citazione notificato, per conto di alcuni
cittadini, ad un assessore, al Comune ed al sottoscritto, per presunte “notti di sesso”
nei locali comunali, ritengo opportuno precisare quanto segue.
L’atto di citazione innanzi al Tribunale civile per una cifra milionaria si fonda, per gli
aspetti che involgono il Comune, su una presunta condotta illegittima
presuntivamente tenuta da un assessore nei confronti di una ragazza in una unica
occasione in cui la stessa sarebbe stata da sola nell’edificio comunale.
La responsabilità del sottoscritto sarebbe consistita nel non aver “vigilato” sulla
condotta dell’assessore in questione e quella del Comune di Aquino sul fatto che
l’assessore rappresenta pur sempre il Comune qualsiasi cosa faccia.
Questo è, in sintesi, quanto è scritto nella citazione.
Ora, per quanto concerne la mia posizione, credo che il coinvolgimento in questa
storia sia evidentemente strumentale e pretestuoso e personalmente reputo destituita
di ogni fondamento logico, prima ancora che giuridico, la argomentazione per la
quale io sono stato trascinato in questa storia e le ragioni le chiarirò, ovviamente,
nella competente sede.
Altrettanto incomprensibile è la ragione in forza della quale si chiama in causa il
Comune di Aquino, visto che solo il Sindaco, e non l’assessore, rappresenta negli atti
“istituzionali” (e solo in quelli) il Comune ed anche questa “forzatura” sarà
adeguatamente chiarita in Tribunale.
L’assessore in questione, inoltre, nega ogni addebito e mi ha dichiarato di poterlo
tranquillamente dimostrare in Tribunale, ritenendo, altresì, di essere oggi vittima, in
sede civile, di una accusa falsa ed infondata, verso cui reagirà nelle sedi opportune.

A conferma, mi riferisce che i fatti oggetto della citazione hanno già determinato
l’apertura di un procedimento penale, all’esito delle cui indagini il Pubblico
Ministero ha richiesto l’archiviazione non ritenendo sussistere alcun reato.
In poche parole, con la citazione civile è stata riproposta la stessa vicenda per cui è
stata richiesta dal Procuratore della Repubblica l’archiviazione in sede penale.
Ovviamente, stante l’assoluta estraneità del sottoscritto e del Comune, farò tutto
quanto la legge mi consente per reagire in sede civile e penale nei confronti di tutti
coloro che, a vario titolo, hanno cooperato in questi giorni alla virulenta campagna
diffamatoria su una vicenda che, credo, sarebbe dovuta restare, soprattutto
nell’interesse delle presunte vittime, privatissima e circondata dalla massima
riservatezza, almeno fino a quando un GIUDICE non si fosse pronunciato,
accertando i fatti e le presunte responsabilità.
Invece, si è ritenuto, all’insegna del più turpe sensazionalismo scandalistico, oltre che
di un preciso disegno di aggressione politica extraconsiliare, di cui ho da tempo
riscontri e che rappresenterò a chi di dovere, di mestare nel torbido e di gettare in una
cloaca sia il sottoscritto che il Comune di Aquino, per cui profondo tutte le mie
energie fisiche e morali, 24 ore al giorno, come ben sanno tutti i cittadini, attraverso
la diffusione, anche in prima pagina, di notizie del tutto false o maliziosamente
artefatte, così da dipingere il Comune alla stregua di un postribolo e, di fatto, gli
amministratori come favoreggiatori o, comunque, distratti e, quindi, implicitamente
ed indirettamente, asserviti alle più turpi ed immorali pratiche.
Ciascuno può comprendere da sè quale gigantesco danno ne deriverebbe a tutti i
soggetti coinvolti, ove il tutto si rivelasse – anche in sede civile – insussistente.
D’altro canto, il sottoscritto e gli amministratori siamo già parti offese in due
procedimenti penali pendenti presso il Tribunale civile per diffamazione
pluriaggravata e continuata in concorso, a carico di alcuni soggetti che ci dipingevano
quali delinquenti, mafiosi, tangentari e destinatari di un imminente provvedimento di
arresto.

Quindi, anche oggi, nulla di nuovo sotto il sole, ma il tempo è galantuomo.
Quello che mi preme, è rassicurare, sulla integrità morale del sottoscritto e degli
amministratori comunali, tutti i cittadini, turbati e storditi da questo artificioso
strepito messo in piedi – come già avvenuto in passato – da chi non è in grado di
fronteggiare una contrapposizione politica onesta e trasparente”.

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