Il cimitero di Sant’Elia Fiumerapido non da certo l’idea di un luogo decoroso dove i familiari possono andare a porre un fiore ai loro defunti senza notare il degrado che li circonda.
Uno sguardo più attento, scrive L’Inchiesta, porta alla luce gli interventi che dovrebbero essere fatti per ridare decoro alla morte, in una situazione ancor più di degrado, incuria e se vogliamo di inciviltà.
Umidità che dalle pareti arriva sino ai loculi, a quelli occupati così come a quelli liberi, quest’ultimi evidentemente liberati da poco con ancora le lapidi dei defunti poggiati in prossimità o a terra.
E poi buchi enormi, scavati nel pavimento che una volta accoglievano le bare, accanto a tombe che mostrano tutta la cura di quanti, nonostante il degrado che regna, cercano di dare la giusta dignità alle sepolture dei loro cari.
E ancora, resti di salme lasciati nei loculi: teschi e ossa varie sono in bella vista.
Una serie di foto mostrano quanto il degrado abbia preso il sopravvento in un luogo che, al contrario, non fosse altro per lo stato d’animo con il quale i più ci si accostano, dovrebbe essere mantenuto in tutt’altro modo nel rispetto dei familiari e di chi vi riposa.