Questa mattina, intorno alle 8:30, un piccolo ordigno esplosivo, di evidente fattura artigianale, è stato ritrovato presso il termocombustore di San Vittore del Lazio.
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La notizia circolata è che ci fosse un bombola di gas per campeggio, un orologio e una batteria, tutto collegato con il filo di ferro a un contatore del gas all’esterno dell’impianto. L’aggeggio, dal chiaro aspetto di una bomba fatta in casa, è stato ritrovato dal personale di turno.
A quanto pare, l’ordigno non era capace di esplodere e provocare danni. A questo punto, se si esclude uno scherzo o un malato esibizionismo, il suo intento era intimidatorio, minaccioso.
Il termocombustore dell’Acea ha attirato su di sé molte critiche circa le conseguenze sulla salute del suo processo produttivo dell’energia elettrica dal trattamento dei rifiuti. Molto recentemente, un incendio sprigionato al suo interno ha creato una nube scura che ha allarmato i residenti e ha spinto gli amministratori locali a prendere misure preventive per salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Qualcuno ha deciso di passare dalle proteste civili alle maniere forti?
(Foto di Enzo Minchella)