Gli indizi non sono così consistenti da determinare una prova al di là di ogni ragionevole dubbio. E dopo due anni esatti, si ripete lo stesso copione: tutti assolti.
Per i cinque imputati nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, sentenza di assoluzione anche in secondo grado. Il verdetto è stato letto poco dopo le 17.00 presso la Corte d’Assise d’Appello di Roma e si sono ripetute le scene del 15 luglio 2020, con abbracci e commozione da parte di chi da anni si sente perseguitato perché innocente.
E’ il caso della famiglia Mottola, finita nel processo giudiziario e prima ancora mediatico, come hanno sempre sostenuto l’ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco. Per loro erano state chieste condanne, rispettivamente, a 24 per il carabinieri e 22 anni per i suoi congiunti. Assolti anche Vincenzo Quatrale (per cui era stata chiesta l’assoluzione) e Francesco Suprano che aveva rinunciato all’assoluzione per prescrizione.
Il corpo di Serena Mollicone, che aveva solo 18 anni ed era scomparsa da Arce il 1 giugno 2001, fu ritrovato due giorni dopo tra le sterpaglie, nel boschetto Fonte Cupa di Anitrella, con le mani e i piedi legati e la testa infilata in un sacchetto di plastica. Un incubo che non ha più avuto fine.