“I ritardi nell’erogazione della Cassa Integrazione in deroga nel Lazio sono troppi e troppi quelli legati alla stessa presa in carico delle pratiche da parte dell’Inps”.
Lo scrive il presidente della Commissione Finanze alla Camera dei deputati, l’on. Raffaele Trano, che ha presentato una interrogazione al ministro del lavoro Nunzia Catalfo.
“Una situazione particolarmente pesante, soprattutto nell’ufficio di Latina. Uno dei principali obiettivi del Cura Italia è stato quello di dare aiuti immediati a lavoratori e famiglie in crisi a causa dell’emergenza coronavirus. La tempestività nell’erogazione dei bonus e della cassa integrazione è determinante. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il 26 marzo scorso aveva dichiarato che entro trenta giorni sarebbero state pagate le prestazioni della cassa integrazione e dei bonus. Non è accaduto e le difficoltà dell’Inps, che inizialmente erano comprensibili, ora non sono più accettabili. E tra gli uffici in cui si registrano i maggiori ritardi vi è quello di Latina. Ho chiesto al ministro Catalfo di fornire delle spiegazioni sulle lungaggini nella presa in carico delle domande di cassa integrazione e nei pagamenti delle diverse mensilità lamentati dalla Regione Lazio”.
E la Stessa Regione Lazio, con l’assessore al Lavoro e Formazione, Claudio Di Berardino, sollecita l’Inps ad accelerare.
«Sono circa 60 mila le domande di cassa integrazione in deroga che come Regione Lazio abbiamo decretato e inviato all’Inps per la liquidazione. Quello compiuto dai nostri uffici – ha dichiarato Di Berardino – è stato un lavoro costante e quotidiano che dal 25 marzo scorso non si è mai arrestato, neanche durante i giorni di festa. Ci auguriamo ora che l’Inps possa velocemente aggiornare i propri elenchi, e in particolare quello relativo al numero di domande di cassa integrazione in deroga del Lazio».
Secondo Repubblica “fino al 3 maggio le domande presentate dalle regioni sono state 173.565, di queste autorizzate 85.046. Ma sono solo 57.975 coloro i quali hanno ricevuto l’importo”.