E’ ormai caccia aperta ai complici di Xheleshi Arber, il ladro albanese ucciso durante un furto in una villetta di Santopadre.
Dopo aver accertato la falsità di quella che si riteneva la sua identità, i carabinieri stanno percorrendo tutti i canali investigativi utili per arrivare ai suoi complici.
E stato confermato, infatti, che la patente di guida che aveva addosso di suo aveva solo la fotografia, il documento ed il nome appartenevano ad un cittadino rumeno che da anni vive in Svezia.
In realtà, il ladro ucciso non è neppure rumeno ma albanese, e quindi ora la pista investigativa ha imboccato gli ambienti legati proprio alla malavita albanese.
Per questo, gli investigatori stanno ricostruendo i suoi rapporti, si cerca aiuto dalle immagini degli impianti di videosorveglianza posti lungo le strade di accesso a Santopadre e si cercano contatti in Campania, dove il ladro viveva, seppure senza una residenza ufficiale.
Ma a suscitare ancora stupore, soprattutto tra la gente della zona, è che i furti sono continuati, nonostante il tragico epilogo del furto di Santopadre.
Un sospiro di sollievo, se possibile, invece, per il tabaccaio Sandro Fiorelli – molto provato lui e i suoi familiari – che ha sparato il colpo di fucile con il quale il ladro è stato ucciso e verso il quale la solidarietà pubblica è forte.
Secondo le indiscrezioni trapelate, l’autopsia, i cui risultati si sapranno fra qualche giorno, avrebbe accertato che il malvivente quando è stato ucciso aveva il braccio alzato, quindi compatibile con il gesto di puntamento della pistola verso Fiorelli e i suoi familiari.
I pallini lo avrebbero attinto, infatti, nella parte ascellare; se questo elemento dovesse trovare conferma sarebbe la prova che Fiorelli ha sparato mentre il ladro lo minacciava con la pistola in pugno.