Fiamme nelle celle del carcere di Frosinone a causa di due diversi incendi appiccati dagli stessi detenuti. Dapprima quello ad opera di un detenuto marocchino, a causa del quale quattro agenti hanno riportato cinque giorni di prognosi per i fumi respirati nell’opera di spegnimento.
Il secondo episodio si riferisce ad un detenuto di origini Rom che ha mandato in cenere tutti gli arredi in legno della sua cella. Immediato l’intervento della vigilanza che ha messo in salvo i detenuti.
“La fitta coltre di fumo ha reso l’operazione difficilissima. E’ stato necessario intervenire più volte – come riferisce il segretario generale FNS della Cisl Lazio, Massimo Costantino. Gli agenti hanno operato in una situazione critica nonostante la tosse e le difficoltà a respirare. Messi in salvo tutti i detenuti, si è reso necessario mettere in sicurezza l’addetto alla sezione, che era privo dei sensi, e quattro di essi, senza temere per la loro stessa vita, sono intervenuti a spegnere l’incendio che aveva ripreso a propagarsi. L’agente è stato portato, svenuto, presso l’infermeria locale. Si è dovuto lavorare non poco affinché i locali venissero arieggiati adeguatamente”.
Ma anche il mondo carcerario, in questo periodo di pandemia, vive le difficoltà dell’emergenza Covid-19; e questa mattina manifestazione di protesta con conferenza stampa sotto Palazzo Chigi.
Aldo Di Giacomo, segretario Sindacato Polizia Penitenziaria SPP, lo aveva annunciato al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, al ministro della Giustizia Marta Cartabia, al ministro della Salute Roberto Speranza e al Commissario Straordinario Emergenza COVID19 Generale Francesco Paolo Figliuolo spiegando che “vista la decisione assunta dal Governo di escludere le carceri dai luoghi a cui dare priorità per la somministrazione dei vaccini, non considerando né l’aspetto sanitario né tantomeno quello della sicurezza delle carceri, ossia, di ordine pubblico, ci vediamo costretti nostro malgrado a manifestare ed indire conferenza stampa sotto Palazzo Chigi”.