Ratificato l’accordo interregionale tra Lazio e Puglia per il trasferimento, almeno fino al 31 dicembre, dei rifiuti che non possono essere lavorati all’interno dello stabilimento Saf di Colfelice.
Tutto è partito il mese scorso, quando nell’impianto Saf di Colfelice sono state rilevate tracce anomale di zinco nei rifiuti indifferenziati.
L’impianto dovrebbe tornare alla sua operatività per la parte indifferenziata con l’inizio del nuovo anno, una volta accertata e risolta la causa dell’anomala concentrazione di zinco.
I rifiuti indifferenziati della provincia di Frosinone, circa 280 tonnellate al giorno, saranno quindi trasferiti in Puglia dove verranno trattati e differenziati.
Le parti residue torneranno nel Lazio per essere smaltite in parte nella discarica di Viterbo e in parte nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, per recupero di energia elettrica.
I costi di smaltimento, quindi la Tari a carico dei cittadini, potrebbero aumentare.
Ma ad allarmare il territorio c’è anche la possibile riapertura della procedura di realizzazione del V bacino della discarica di Roccasecca che è stata ipotizzata dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
“In caso di positiva risoluzione delle questioni di carattere finanziario-amministrativo tra la Prefettura di Frosinone e la Mad – ha detto – ci sarà l’attivazione del quinto bacino di Roccasecca”.