L’emergenza carceraria è stata al centro dell’incontro di ieri del Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero di Grazia e Giustizia nel carcere di Frosinone.
Il dottor Carlo Renoldi, responsabile del DAP ha incontrato, separatamente, le rappresentanze sindacali, il personale, i detenuti, il direttore ed il comandante per conoscere direttamente le criticità della casa circondariale.
“La situazione nel carcere di Frosinone – scrive in una nota la Fns Cisl Frosinone presente con una delegazione, tra cui la segretaria territoriale Cristina Celani, – non è rosea dato che mancano circa 109 unità. Le 18 unità previste entro il 15 settembre con il piano di mobilità nazionale purtroppo non bastano a sanare la grave situazione. A ciò si aggiunga il fatto che a peggiorare tale dato permane il fatto che l’istituto di Frosinone amministra le 48 unità di polizia penitenziaria che fanno parte del nucleo provinciale traduzione , che non possono essere impiegate all’interno dell’istituto stesso .Appare evidente la necessità di creare una pianta organica a parte per il personale impiegato nel Nucleo Traduzioni, fermo restando che il numero del personale rientri nella pianta organica regionale come previsto dal DM 2017”.
La Fns Cisl Frosinone nell’incontro, ha sottolineato quanto “grave sia il fatto che non solo una singola unità ricopra più di due posti di servizio, con turnazioni che spesso superano le 12 ore e che, sempre a causa della carenza di personale, siano stati soppressi servizi o posti di servizio fondamentali”.
La Fns Cisl di Frosinone, ha evidenziato al Presidente Renoldi la necessità e l’esigenza che la Direzione Generale del Personale svolga alcune necessarie verifiche sugli effetti di tanti e diversi provvedimenti emanati contestualmente.
“Capita sempre, infatti, che la pianificazione della mobilità, che prevede effetti di compensazione tra Sedi cedenti e quelle riceventi, vede accadere che qualche Istituto non solo non riceve una eventuale integrazione d’organico programmata ma neanche compensa le uscite per mobilità. Infatti, ci sono sedi come Frosinone che attendevano le unità decretate, le quali poi, per effetto di ulteriori provvedimenti che li destinavano al altri servizi (GOM, NIC, USPEV~ etc etc) non hanno le unità previste che comunque amministrano”.
La Fns Cisl di Frosinone ha richiesto, tra l’altro, una maggiore formazione operativa per il personale e ritiene che “quello odierno rappresenta un grande segnale, perché, con la visita del Capo del Dap , ci si renda conto meglio di quali siano le reali situazioni in cui si trovano gli istituti ed in quali condizioni si trova a lavorare il personale, il quale si vede costretto ad occupare più posti di servizio pur di salvaguardare l’ordine e la sicurezza dell’intero istituto. La Fns Cisl Frosinone sarà attenta a che’ i buoni propositi manifestati dal Capo del Dap si concretizzino, mantenendo alta l’attenzione sulla tutela del personale nei luoghi di lavoro”.