Un sospiro di sollievo per i 73 comuni facenti parte dell’ex Consorzio degli Acquedotti Riuniti degli Aurunci (51 in provincia di Frosinone, 20 in provincia di Latina, 1 ciascuno per le province di Caserta ed Isernia.
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Fontana Liri contro la Regione Lazio, che aveva trattenuto, per compensare, la quota parte dei debiti del Comune nei confronti del Consorzio.
Consorzio che a suo tempo fu disciolto ma mai messo in liquidazione; nel frattempo la gestione del servizio idrico è passata nelle mani dei vari Ato provinciali.
Ma nonostante il Consorzio all’epoca vantasse crediti per oltre 10 milioni di euro e debiti per meno di cinque, con il passare del tempo quei crediti (in larga parte morosità degli utenti) sono diventati non esigibili, i debiti, invece, sono lievitati a decine di milioni di euro che da anni gravano sui “soci” dell’ex Consorzio, cioè i 73 comuni.
La sentenza del Tar, a favore del Comune di Fontana Liri, appare un sospiro di sollievo, ma non scongiura il rischio che, prima o poi, i comuni debbano davvero rendere conto di quei debiti.