In provincia di Latina l’acqua costerà l’8,45% in più, lo ha stabilito l’assemblea dei sindaci che hanno pure deciso che gli aumenti saranno retroattivi, a partire dal 1 gennaio 2022. Contro questa decisione si sono alzate le proteste del senatore Raffaele Trano e dell’ex sindaco di Formia Paola Villa.
“Non ritorno sul fatto – scrive Paola Villa – che 12 sindaci di 12 città della nostra provincia (Formia, Gaeta, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Latina, Ventotene, San Felice, Priverno, Fondi, Lenola, Maenza) abbiano votato per l’aumento dell’8,45% del ‘prezzo’ dell’acqua e che questi aumenti sono anche retroattivi, cioè partono dal 1 gennaio 2022”.
Gli aumenti sarebbero motivati anche con il recupero delle morosità. Per cui la Villa si chiede: “se un domani il gestore recupera queste morosità con le azioni legali che ha messo in atto, restituirà i soldi presi agli utenti?”
Poi si chiede se “noi con gli aumenti paghiamo il debito di 15 milioni maturato verso i consorzi di bonifica, significa che gli utenti stanno pagando due volte, prima hanno pagato i consorzi con la bolletta ed ora i debiti maturati dal gestore?”
Due domande a cui la sua risposta è No per la prima e Si per la seconda.
Il senatore Raffaele Trano, invece, evidenzia che dieci del 12 sindaci che hanno votato gli aumenti sono espressione o sostenuti da Forza Italia ed “hanno appena deciso come maggioranza, 12 contro 7, di approvare la proposta di aumenti delle tariffe nelle bollette dell’Acqua. Quindi più soldi per Acqualatina. Una decisione scellerata e incomprensibile, che permette di aumentare i guadagni del gestore, e dunque di un privato peraltro illegittimo secondo referendum mai rispettato di 11 anni fa, a fronte di uno dei servizi pubblici più osceni di tutta Europa, con perdite idriche oltre il 70 percento, continui aumenti dei costi, mancati investimenti, continui finanziamenti pubblici, accuse di disastri ambientali, assenza di acqua ripetuta e continuativa nelle case dei cittadini della Provincia di Latina, acqua sporca quando c’è, gravi carenze agli impianti di depurazione, oltre 50 milioni di euro di introiti illegittimi mai restituiti, addirittura nel 2017 lasciavano girare i contatori con l’aria e oggi chiedono aumenti tariffari per i costi dell’energia che serve a pompe di sollevamento che non sollevano un bel niente visto che l’acqua la disperdono. Una decisione lo voglio ripetere, vergognosa, che fa solo gli interessi di questo ente raccapricciante e non certo dei cittadini, mai come ora tartassati da rincari che stanno affossando migliaia di famiglie in tutta Italia, dal gas alla benzina, dalle utenze domestiche alla spesa per mangiare, e per i quali in molti si riempiono solo la bocca”.