Il 27 ottobre 2019 l’auto di Antonello Gerilli era precipitata di sotto e il conducente non aveva avuto scampo.
Si torna a parlare della vicenda del cavalcaferrovia di Piedimonte San Germano che sovrappassa la tratta Roma-Napoli (via Pistillo) dove si consumò una terribile tragedia che ebbe come vittima Antonello Gerilli. Il 58enne di Villa Santa Lucia il 27 ottobre 2019 perse il controllo della sua Grande Punto e finì contro la barriera di protezione che però, considerata irregolare e non manutenuta, aveva ceduto. L’auto era precipitata di sotto e il conducente non aveva avuto scampo.
Il Consiglio di Stato ha riformato la sentenza del Tar di Latina del 2020 accogliendo l’appello del Consorzio Industriale del Lazio, difeso dall’avvocato Sandro Salera, nella controversia contro il Comune di Piedimonte San Germano.
L’amministrazione comunale, nell’immediatezza dei fatti, aveva agito contro l’allora Consorzio di Sviluppo Industriale di Frosinone e contro Rete Ferroviaria Italiana, ordinando loro la verifica e la messa in sicurezza del ponte cavalcaferrovia di via Pistillo.
A questa decisione si era opposto il Consorzio, ritenendo di non avere alcun onere riguardo la messa in sicurezza. Si era rivolto al Tar Lazio Latina, ma l’istanza era stata respinta. Contro questa sentenza ha proposto appello il Consorzio Industriale del Lazio attraverso l’avvocato Sandro Salera. Il Consiglio di Stato l’ha accolto, riformando la sentenza del Tar: era il Comune a doversi occupare della manutenzione della strada. Il Consorzio non aveva alcun obbligo rispetto alla messa in sicurezza.