Piedimonte San Germano – Si inizia a parlare di numeri. A snocciolarli è il numero uno di Alfa Romeo Harald Western, che punta dritto alla tripla cifra: «L’anno prossimo, quando tutte le varianti saranno disponibili, ragioniamo su oltre centomila unità». Si parla della Giulia, la berlina del biscione che tra pochi giorni inizia la salita produttiva nello stabilimento di Piedimonte San Germano e che con questi numeri fa ben sperare.
Numeri ambiziosi se si pensa che l’intero marchia Alfa, nell’anno appena trascorso, ha venduto poco più di 60.000 vetture. La sola Giulia è chiamata a raddoppiare il dato al 31 dicembre del 2017. E sempre a proposito della berlina Western ha escluso una versione station wagon, ma ha confermato l’arrivo di nuovi motori e della trazione integrale. «Nel terzo trimestre – ha poi concluso il manager – seguirà un Suv compatto».
Ottimismo mostra anche Marchionne che dagli States, dov’è in corso il salone dell’auto ha aggiunto: «L’Alfa Giulia e già andata in produzione ed è pronta per il mercato americano nel terzo trimestre di quest’anno. Sono tutti segnali incoraggianti. Il mercato americano continua ad andare bene e anche quello europeo: non ho cattive notizie da darvi». Le cattive notizie per gli operai dello stabilimento di Piedimonte San Germano arrivano invece – ironia della sorte, proprio nelle stesse ore – dall’interno della fabbrica. L’8 maggio scade la cassa integrazione straordinaria e, visto che a breve partirà la Giulia e poi il Suv, si pensava che si potesse mettere la parola fine.
Ieri invece l’azienda ha annunciato che dal 9 maggio di quest’anno, all’8 maggio del 2017, scatteranno i contratti di solidarietà che, se gli ordinativi di Giulia andranno bene, potranno essere sciolti anche anticipatamente. Con tale misura si punta a saturare pian piano lo stabilimento ma in regime di solidarietà non si può assumere: ancora per un anno, dunque, nessun nuovo ingresso potrà esserci.
Fonte: Ciociaria Editoriale Oggi