Stava mangiando in un ristorante di Montesilvano, vicino Pescara, il pregiudicato trentenne che si era dato alla macchia dal Febbraio scorso. L’uomo era tra le 15 persone che, a vario titolo, erano risultate far parte di un’associazione a delinquere il cui scopo era trafficare sostanze stupefacenti. Tra le accuse rivolte al gruppo anche l’importazione di grosse quantità di cocaina, hascisc e marijuana.
A quanto pare l’essere stato scoperto non avrebbe interrotto l’attività dell’uomo che, dopo la fuga in Febbraio, avrebbe continuato a delinquere avvalendosi anche di identità false. Fonti ufficiali riportano come siano stati ritrovati nell’appartamento dove viveva, 110 grammi di cocaina suddivisa in più involucri, 500 grammi di hashish e 10 grammi di marijuana, oltre ad un bilancino di precisione e una carta d’identità contraffatta.
Giovedì sera è scattato il blitz della squadra mobile di Frosinone che, con l’aiuto degli agenti del commissariato di Cassino, della sottosezione polizia stradale di Frosinone, e della squadra mobile di Pescara, ha condotto all’arresto dell’uomo.
L’indagine, che si era conclusa proprio lo scorso Febbraio ha portato alla luce due distinte associazioni a delinquere impegnate nell’importazione dall’Olanda e dalla Spagna di ingenti quantitativi di droga che veniva poi immessa sulle piazze di spaccio partenopee, del frusinate e del basso Lazio.
Alle attività investigative che hanno permesso agli agenti di ritrovare le tracce del latitante, hanno partecipato anche gli agenti del commissariato di Cassino, coordinati dal vice questore aggiunto Alessandro Tocco. Ricordiamo infatti che dal 20 maggio scorso, era stato emesso, a carico del trentenne, un ordine di esecuzione per la carcerazione dovendo egli espiare la pena residua di un anno e sette mesi, sempre per reati in materia di stupefacenti.
