Il presidente di Vecchia Cassino, Antonio Marzocchella, ha onorato la tradizione. Con un pensiero struggente al socio onorario Gianrico Ranaldi e al giovane musicista della Banda don Bosco e della Pasquetta, Giulio D’Aliesio.
Dieci anni di ‘Stozza cassinese’ ben portati, con rinnovato entusiasmo ma senza dimenticare chi non c’è più. L’associazione Vecchia Cassino ha onorato anche questa volta l’antica tradizione tra amici, accogliendo con la consueta, generosa ospitalità chi ha voluto unirsi, domenica scorsa, all’evento che si è svolto nell’area di Sant’Antonio di Montecassino, il parco a poche centinaia di metri dall’ Abbazia.
Da sottolinearea la folta presenza di giovani, entusiasti di portare avanti le tradizioni, in particolare quella della stozza, sinonimo di cucina genuina e saporita. Come quelle in gara, che hanno messo a dura prova i dieci “Saggi degli Assaggi”. Maria Iannone, Bruno Mignanelli, Franco Ricciuti (saggio senior), Giuseppe Ferrigno, Angelo Montemitoli, Giancarlo Pignatelli, Tony Simonelli e Roberto Mosillo hanno premiato la stozza n. 4 denominata “Fgatin e nù poch re vin” di Aurelio Tomasso, che ha dedicato la vittoria alla signora Nunziatina Sambucci, memoria storica della Città Martire.
Non meno gustose e apprezzate le altre stozze in gara: n.1 Stozza d’amare di Federico Simonelli; n. 2 Na’ ciavatta di Matteo Marzocchella; n. 3 Na Bbona jurnata di Gianfranco Treglia; n.5 Coratella di Lucia Marzocchella.
Al secondo posto si è classificata la stozza di Matteo Marzocchella giudicata anche la più originale; al terzo quella di Gianfranco Treglia; al quarto quella di Lucia Marzocchella e al quinto la ‘stozza’ di Federico Simonelli. Per festeggiare, pranzo condiviso con tutte le pietanze e i vini della casa portati su a Montecassino per condividerli nelle chiassose tavole tra amici.
Al di là della gara, infatti, i partecipanti amano condividere a tavola ogni Ben di Dio. Ad aprire la giornata la visita dell’abate Luca Fallica, che ha salutato i presenti, tra cui anche l’associazione culturale gruppo storico folcloristico Archibugieri-Balestrieri di Cava de’ Tirreni, presieduta dal cavalier Giuseppe Ferrigno, che insieme ad altri ‘saggi per gli assaggi’ ha degustato e decretato le stozze in gara.
Il gruppo storico di Cava de’ Tirreni, giunto a Cassino per la partita Cassino-Cavese, ha fatto tappa a S. Antonio su invito di Pino Valente, presidente di ‘Cassino Mia 1944’ stringendo immediatamente un patto di amicizia con la ‘Vecchia Cassino’. In occasione il gruppo storico ha conosciuto anche l’abate Fallica a cui ha consegnato il loro vessillo.
Le stozze, patrimonio tutto cassinate, restano un tesoro culinario da preservare: i panini realizzati con il filone o la pagnotta di pane farcito con pietanze e ingredienti semplici, che i lavoratori del pre e post-guerra consumavano come pranzo sul posto di lavoro nei campi, nelle fabbriche e nei cantieri, continuerà a vivere grazie all’associazione Vecchia Cassino.
“La ‘stozza’ è una manifestazione concepita come momento conviviale per celebrare la tradizione e assaporare i panini dei nonni in chiave moderna” ha sottolineato il presidente della Vecchia Cassino Antonio Marzocchella, che ha aggiunto: “Ringrazio la squadra di volontari dell’associazione ‘Vecchia Cassino che ha collaborato alla riuscita della giornata, impreziosita, dalla voce e musica di Gianluca, con il supporto di Gioia, Mario, Paolo e Bruno. Il mio grazie va agli amici e soci Rosario Iemma, Adriano Comarca, Mary Comparone, Domenica Marinelli, Roberto Lillo, Luciana Ferrari, Fabiola Arti, Andrea Vizzaccaro e Pino Valente”.
Lo stesso presidente al momento della premiazione ha voluto, tra la commozione generale di tutti i presenti, rivolgere un ricordo particolare al giovane Giulio D’Aliesio, deceduto lunedì scorso a seguito di un incidente stradale e all’avvocato Gianrico Ranaldi, socio onorario e grande sostenitore dell’evento che, negli anni scorsi, l’ha visto anche in veste di saggio.
“Il nostro pensiero – ha concluso tra le lacrime Marzocchella – lo rivolgiamo a Giulio, membro della Banda don Bosco Città di Cassino e musicista della Pasquetta. Ogni 5 gennaio Giulio indossava la mantella della nostra associazione per diffondere alla città l’inno melodioso della Pasquetta. Un pensiero particolare all’amico Gianrico Ranaldi. Lo scorso anno ci siamo salutati con l’impegno che ci saremmo rivisti oggi. E invece Gianrico ci ha lasciati prematuramente a giugno scorso. Sono sicuro che Giulio e Gianrico ci seguono anche da lassù”.