È stata fissata per la prossima settimana l’audizione del Procuratore di Cassino, Luciano D’Emmanuele, davanti alla Commissione parlamentare sul ciclo illegale dei rifiuti.
Una convocazione, scrive Ciociaria Editoriale Oggi, annunciata dopo quella di due settimane fa del comandante della capitaneria di porto sul traffico dei rifiuti nel porto di Gaeta. Ma al centro dell’audizione, secondo le prime informazioni, ci sarà anche la questione del presunto interramento di veleni nei terreni delle periferie di Cassino.
Una questione che vedrebbe sullo sfondo un ipotizzato traffico organizzato di rifiuti riconducibile, secondo le ben note dichiarazioni di pentiti del clan dei Casalesi e dei Belforte di Marcianise. Gruppi dominanti anche nell’economia del Basso Lazio. In primo piano di certo le indagini sul porto di Gaeta, accertamenti diversi che nel tempo si sono incrociati: quelli della Procura di Latina con le verifiche dell’Ufficio di Cassino, subentrato nella competenza territoriale a settembre del 2013.
La svolta nelle verifiche è arrivata comunque nell’estate del 2015 accompagnata da un provvedimento cautelare di sospensione dal servizio del responsabile del porto. Prima ancora c’era stato il sequestro di rifiuti ferrosi stoccati nello scalo commerciale, ma ciò che non è stato mai chiarito del tutto è la provenienza e la destinazione ultima del materiale, nonché l’identità certa del broker che si occupa delle spedizioni, un punto quest’ultima sul quale si incentra l’inchiesta della Commissione parlamentare, la quale non esclude un sopralluogo all’interno del porto di Gaeta.
Non meno importanti, però, le questioni ambientali sul Cassinate: tante le situazioni che potrebbero essere d’interesse della Commissione parlamentare sul ciclo illegale dei rifiuti valutata la delicata situazione osservata a Cassino e in tutto il suo hinterland. Forse, visto l’interesse, il caso di Nocione che attende proprio l’ok formale della Procura per l’attesa riapertura, potrebbe essere portata in discussione.
Foto: ilTempo