La Rocca Janula tornerà in vita grazia alla tecnologia

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Nel giro di poche settimane con un semplice smartphone i visitatori della Rocca Janula potranno rivivere gli assalti di Federico II di Svevia, le incursioni dei Saraceni, i momenti di vita quotidiana ed i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Tutto questo sarà possibile grazie alla tecnologia conosciuta come augmented reality, la realtà aumentata, che consiste nell’impiego di dispositivi di uso comune (computer o smartphone come in questo caso) per la riproduzione di informazioni multimediali, grafiche tridimensionali ed interattive ed animazioni virtuali che si mescolano e si sovrappongono ad immagini assolutamente reali.
Basterà scaricare un’app, inserire il cellulare in un piccolo supporto realizzato in cartone che fungerà da visore, guardare sullo schermo ed immergersi nelle immagini della odierna Rocca Janula arricchite da personaggi ed oggetti in movimento. 

Il progetto che punta a “svecchiare” l’offerta turistica cassinate e a rendere interattiva la fruzione dei beni architettonici e dei siti di interesse storico, è stato fortemente voluto dall’assessore al turismo e alla cultura Danilo Grossi e sarà realizzato dalla società Oniride.

Si dice felicissimo Danilo Grossi a L’Inchiesta: «Il sopralluogo che si è tenuto ieri – ha spiegato – è andato a buon fine e sono state sciolte tutte le riserve. Per la città martire questa è una grande vittoria, innanzitutto perché progetti di questo tipo, nel mondo, si contano sulle dita di una mano. Offrire ai turisti l’opportunità di rivivere interattivamente battaglie epiche e squarci di vita quotidiana – ha osservato Grossi – renderà certamente più attrattivo un sito storico riaperto dopo 70 anni che merita di tornare ad essere al centro dell’offerta turistica cassinate. Sono convinto poi che questo progetto catturerà l’attenzione di un pubblico più giovane che andrebbe così  ad accrescere il già importante flusso turistico assicurato dall’Abbazia di Montecassino. Tengo a precisare, a scanso di equivoci – ha concluso l’assessore – che il progetto in questione sarà a costo zero per il comune, in quanto è già finanziato dalla regione Lazio». 

Fonte: L’Inchiesta

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