FROSINONE – «I nostri dati sono terribili. L’inquinamento è fattore certo di rischio per la malattie». A lanciare l’allarme è la pneumologa Teresa Petricca, dell’Associazione Medici di Famiglia per l’ambiente. Ieri pomeriggio presso la sala conferenze del Tribunale di Frosinone, dopo circa un anno di lavoro mirato, sono stati divulgati i dati rielaborati a seguito di circa 3100 questionari raccolti dai medici dell’associazione fra i pazienti frusinati. Numeri che restituiscono un’idea della relazione tra l’inquinamento nel nostro territorio e le patologie (asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva) ad esso legate. Uno studio di estrema importanza nel capoluogo che nel 2015 ha fatto registrare il numero maggiore di sforamenti del livello di legge delle polveri sottili pm10 (per la centralina Arpa dello Scalo ben 115 giorni fuorilegge nell’ultimo anno). «Consegniamo questi dati terribili al sindaco Ottaviani e alla popolazione. Abbiamo esaminato 3096 cittadini e dai dati rielaborati si evince che i casi di asma sono 958, quindi un terzo del totale – ha spiegato con tono allarmato la dottoressa Petricca – La prevalenza percentuale dei casi di asma è del 30,9% a Frosinone, il doppio della media nazionale. Solitamente questa è una malattia che insorge in età giovanile, dai nostri dati viene fuori invece che per età maggiore di 80 anni abbiamo il 38,2% di casi di asma; nella fascia 70-80 anni abbiamo il 30,1%: valori che nel passato non avremmo mai potuto immaginare». Secondo quanto riferito in conferenza, questi numeri sarebbero collegati alla ricaduta del fenomeno inquinamento e quindi alle particelle ultrafini. Un altro dato importante è stato quello relativo alla residenza dei cittadini “studiati”. «Su 700 indagati a Frosinone alta, 256 (grosso modo un terzo) hanno l’asma: si tratta del 36,6%. A Frosinone bassa su 2395 indagati circa sono ben 700, il 29,3% – ha aggiunto la Petricca – In sintesi quindi percentuali simili in entrambe le zone del capoluogo: significa che siamo tutti sotto la stessa cappa di inquinamento». Per quanto riguarda i casi di broncopneumopatia cronica ostruttiva, «la percentuale per i maschi è del 20,8%, per le donne del 17,9%: dati drammatici». Ad amplificare il significato di tali evidenze, come ha sottolineato la dottoressa Petricca, il fatto che «la stima regionale è di 7,3% per i maschi e 5% per le femmine». Presenti in conferenza anche il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, il Vescovo diocesano Monsignor Ambrogio Spreafico, il Procuratore Capo della Repubblica di Frosinone Giuseppe De Falco ed il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Alberto Iadanza. «Accertamenti sul tema inquinamento sono in corso da parte della Procura» ha detto De Falco, mantenendo comunque il riserbo sui dettagli delle attività investigative. «Non è etico né sopportabile che per qualsiasi interesse si faccia attentato alla salute dei cittadini» ha sottolineato il coordinatore dell’Associazione di Medici, Giovanbattista Martino durante il proprio excursus sulla questione inquinamento a Frosinone ricordando che «nella città più inquinata d’Italia era stata approvata dalle istituzioni la realizzazione di una centrale a biomasse».L’Associazione Medici di Famiglia per l’ambiente ha annunciato che continuerà il proprio lavoro, allargando e approfondendo gli studi e proponendo altre indagini epidemiologiche su altri patologie. «Abbiamo deciso di usare i frusinati come “centraline biologiche” del territorio, raccoglitori di dati sulle malattie legate agli agenti inquinanti, in difesa ed a salvaguardia dell’ambiente della nostra città» ha specificato il dottor Umberto Messia, presidente dell’associazione.
Fonte: L’Inchiesta