Era stato stroncato da una leucemia mieloide, si chiamava Alfredo Lauretti e lavorava come operaio alla Iacobucci Metalworkers, come addetto alla pulizia dei portavivande degli aerei.
Dopo quasi dieci anni di processo il giudice del Tribunale di Frosinone, Massimo Lisi, ha stabilito con una sentenza frutto di perizie, contro-perizie e testimonianze, che a causare la malattia è stato proprio quell’ambiente di lavoro, in particolare le modalità con le quali Lauretti doveva procedere alla pulizia dei portavivande degli aerei utilizzando solventi e benzina.
In pratica la mancanza di guanti e mascherine avrebbe favorito l’assorbimento cutaneo di queste sostanze da cui si sarebbe poi originata la leucemia mieloide.
L’operaio fu ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma dove gli fu diagnosticata la terribile malattia contro la quale il povero Lauretti ha lottato fino a 30 marzo del 2006, quando è deceduto.
Da allora partì una lunga battaglia legale che ora si è conclusa con la sentenza del giudice che ha riconosciuto alla famiglia Lauretti un maxi risarcimento pari ad un milione e trecentomila euro.