Frosinone – Perfida truffa ad un anziano, un denunciato dalla polizia

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Frosinone, i poliziotti della Squadra Volante della Questura hanno denunciato in stato di libertà, per truffa aggravata e riciclaggio, un cittadino residente a Roma e già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati anche di natura politica. Tutto è partito dalla denuncia presentata da un anziano residente nel capoluogo. La vittima, infatti,  è stata raggirata con il trucco del finto poliziotto che contatta  telefonicamente la persona presa di mira per risolvere un presunto contenzioso relativo ad un conto corrente postale.

La vicenda risale allo scorso mese di marzo, quando la vittima denunciava di aver ricevuto una telefonata da parte di un sedicente operatore dell’assistenza clienti di una nota banca che gli chiedeva la titolarità di una operazione bancaria  sospetta  eseguita sul suo conto. Nello specifico si trattava di un bonifico bancario di rilevante importo, a lui riconducibile, emesso a favore di terzi con procedura d’urgenza.

L’anziano disconosceva l’operazione ed il sedicente operatore terminava la telefonata comunicandogli che il bonifico sarebbe stato “congelato” e dell’accaduto sarebbe stata interessata la Questura di Frosinone; anzi, un suo funzionario l’avrebbe contattato personalmente.

Di lì a poco, l’anziano riceveva un’altra telefonata dall’utenza telefonica 07752181 (Utenza nominalmente del centralino della Prefettura e della Questura di Frosinone) da un sedicente Ispettore della Polizia Postale di Frosinone che, nel comunicargli in maniera decisamente convincente dell’esistenza di una indagine su una serie di truffe effettuate in danno di correntisti, lo invitava a ripetere l’operazione di bonifico bancario in uscita per la somma di 20.000 euro, su un diverso conto corrente  per poter, a suo dire,  effettuare uno storno della precedente operazione e riaccreditare l’intero importo.

La vittima, persuasa da quanto riferitogli dal sedicente Ispettore della Polizia Postale, eseguiva immediatamente il bonifico con procedura d’urgenza, ricevendo addirittura sul proprio telefono un messaggio whatsapp con il logo e la dicitura della Polizia Postale a conclusione e buon fine dell’operazione e l’invito a presentarsi presso la Questura per formalizzare la denuncia per il presunto precedente tentativo di raggiro .

Non appena giunto in Questura,  l’anziano constatava purtroppo che non era stato contattato da alcun Ispettore della Polizia Postale né che vi era in atto una indagine, realizzando così di essere stato raggirato. Si accertava che il numero telefonico da cui erano partite le telefonate, è intestato ad un cittadino straniero inesistente, identificando come responsabile del fatto un pregiudicato romano. Sul suo conto corrente erano inizialmente confluiti i fondi, poi traslati su conti correnti esteri per investimenti in criptovalute.

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