Frosinone – Memoria, grandi emozioni all’IIS Bragaglia per la presenza del superstite di 106 anni Tommaso Pizzuti

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Mattinata emozionante nell’aula magna dell’I.I.S. Bragaglia, dove oggi si è tenuta la manifestazione “Giorno della Memoria: Il Dovere di Ricordare”.  Un momento di riflessione organizzato dalla scuola unitamente all’USR Lazio Ufficio VII, e alla Prefettura di Frosinone.

Il Dirigente scolastico Prof. Fabio Giona ha aperto i lavori portando i propri saluti, manifestando assenso e gioia per il fatto che la scuola sia stata scelta e come luogo della cerimonia e come componente fattiva. A seguire è intervenuto il prefetto Dott. Ernesto Liguori che ha ringraziato i presenti e la scuola per aver accolto positivamente l’idea di investire i più giovani nel ricordo della storia e nel riflettere sui diritti fondamentali dell’uomo per una crescita delle nuove generazioni.

Tra i relatori c’erano: la Dott.ssa Laura Superchi, dirigente dell’USR Lazio Ufficio VII; il Prof. Gianni Blasi storico e docente di storia e letteratura inglese ed il Ten. Com. dell’Esercito Paolo Formiconi, in servizio presso l’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa. Il segnale che tutte le realtà coinvolte hanno dato nei loro interventi è stato quello di sottolineare l’importanza che riveste il lavoro osmotico tra le varie realtà territoriali, per una crescita consapevole delle nuove generazioni.

Tra i presenti in platea c’erano: il presidente del Tribunale di Frosinone F.F. Dott. Francesco Mancini; i sindaci dei comuni della Provincia di Frosinone ed altre autorità del territorio. La seconda parte dell’iniziativa è stata dedicata alla consegna, da parte del Prefetto Liguori, di quarantotto medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti.

Tra loro spiccava il nome di Tommaso Pizzuti di Ceccano, che lo scorso maggio ha spento 106 candeline. E’ uno dei seicentocinquantamila deportati nei lager tedeschi, dopo l’8 settembre 1943, perché si oppose ad imbracciare un fucile. Pizzuti, che dopo il suo ritorno in Ciociaria ha messo su famiglia e si è dedicato prima a svolgere il lavoro di carpentiere e poi come dipendente delle ferrovie, è tra i pochissimi testimoni diretti della storia tutt’ora vivente. I brani eseguiti dagli alunni del liceo musicale hanno fatto da cornice alla cerimonia che si è chiusa con spunti di riflessione di uno studente di quinto liceo.

Samantha Roma

 

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