Frosinone era pronta ad accogliere oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in tour nelle città italiane per spiegare le ragioni del sì al prossimo referendum costituzionale. Grande dispiegamento di forze dell’ordine.
L’incontro si è svolto nella multisala “Sisto”, all’interno del “Fornaci Cinema Village”, che già nel primissimo pomeriggio era stata raggiunta da un gruppo di attivisti di CasaPound, che, tra slogan e bandiere al vento, manifestava la propria determinazione a votare no. Ma fuori dalla multisala c’era anche chi era più interessato ai problemi che ogni giorno si trova ad affrontare. Ad aspettare il premier con striscioni, infatti, anche lavoratori in difficoltà che cercavano di sensibilizzare il capo del governo circa la loro condizione precaria. Gli operai della Iacobucci Hf richiedevano «No ai 39 licenziamenti. Lavorare meno ma lavorare tutti», così come per dai rappresentanti di Vertenza Frusinate si levava il grido «La Speranza, Il Lavoro».
Verso le quattro e mezza, è arrivato Renzi. Ha iniziato a parlare dal palco, davanti ad amministratori, parlamentari locali e cittadini comuni. Le sue prime parole non sono state per il referendum, tuttavia, ma per i terremotati del centro Italia e per la delicata questione della sicurezza delle scuole, argomento che in queste ore usa per contrapporsi alle politiche di austerità dell’Europa.
Parla anche del referendum, certo, e spiega il motivo per il quale far passare le riforme costituzionali sarebbe un modo per poter dirigersi verso il futuro. Non risparmia attacchi per chi vota no, per chi,a suo avviso, è pronto a ostacolare il cambiamento.
Poi Renzi va via, alla volta di Latina, dove, in un altro cinema, un altro intervento lo attende.