Frosinone – Falso, truffa e autoriciclaggio, misure cautelari sostituite o revocate. Attesa per il riesame

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Erano state 11 le misure cautelari decise dal Gip Ida Logoluso su richiesta del pm Adolfo Coletta, due delle quali in carcere. 

Inchiesta giudiziaria della Squadra Mobile di Frosinone e della Guardia di Finanza coordinata dalla procura di Frosinone per falso, truffa e auto riciclaggio, a distanza di oltre quindici giorni dall’esecuzione delle 11 misure cautelari decise dal Gip Ida Logoluso su richiesta del pm Adolfo Coletta, due delle quali in carcere, occorre riepilogare il quadro degli indagati.

Per alcuni dei quali le misure sono state via via sostituite o revocate.

Ultimo in ordine di tempo, l’Ad dimissionario della Banca Popolare del Frusinate, Rinaldo Scaccia. Era ai domiciliari, ora ha solo il divieto di ingresso nell’istituto di credito del quale era anche direttore generale. Divieto di dimora e non più domiciliari erano già stati decisi per Luca Lazzari e per il notaio Federico Labate.

Presentati dai legali i ricorsi al tribunale del Riesame e tenute alcune discussioni, si attendono gli esiti per l’imprenditore Angelo De Santis, per il quale il gip aveva deciso la custodia in carcere e per Marino Bartoli, Roberto Labate e Federico Labate, oltre che per Lino Lunghi.

Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati più di 10 milioni di euro e un immobile.

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