Frosinone – Evasione milionaria tra sponsor sportivi, quattro arresti ai domiciliari

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, con il coordinamento della Procura della Repubblica, oggi hanno svolto un’importante operazione di polizia economico-finanziaria su gran parte del territorio nazionale. In campo oltre 200 militari in forza a 40 Reparti del Corpo.
Nel corso delle attività, sono state applicate le ordinanze emesse dal GIP presso il Tribunale di Frosinone che hanno disposto, tra l’altro, gli arresti domiciliari per 6 soggetti (4 residenti in provincia di Frosinone, 1 in provincia di Latina e 1 in provincia di Sondrio).

Si tratta, secondo le accuse, dei vertici dell’organizzazione criminale individuata. Disposto anche il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni e
disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 40 milioni di euro ed eseguite diverse perquisizioni.

L’attività si è conclusa dopo una complessa indagine di polizia giudiziaria (anche di natura tecnica) e tributaria svolta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Frosinone. Tutto è partito dalle anomalie evidenziate dai Finanzieri nei contratti (e nella relativa fatturazione) di soggetti economici operanti nel settore delle sponsorizzazioni sportive nelle gare automobilistiche di “rally”, tenute in
varie località del territorio nazionale.

L’analisi della copiosa documentazione acquisita da numerosi istituti di credito ha interessato più di mille rapporti di conto corrente, facenti capo a 417 società e 181 persone fisiche, consentendo ai Finanzieri di acclarare l’esistenza di un complesso sistema di movimentazioni di capitali attraverso fatture per operazioni inesistenti.

L’ organizzazione criminale operava attraverso:
– l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di società “cartiere” a favore di soggetti economici realmente operanti in vari settori economici, con sede su gran parte del territorio nazionale, consentendo a questi
ultimi di conseguire indebiti vantaggi fiscali. Infatti, mediante l’utilizzo delle fatture per operazioni inesistenti, i soggetti giuridici coinvolti hanno usufruito indebitamente di deduzioni di costi e di detrazioni Iva;

– la retrocessione in contanti delle rilevanti somme di denaro, formalmente corrispondenti ai pagamenti con bonifico bancario delle false fatture emesse dalle “cartiere”. Tali procedure miravano a impedire o, comunque, ostacolare la tracciabilità dei reali flussi finanziari.

I bonifici provenienti da soggetti economici operanti, in gran parte, nel nord Italia, sotto l’apparente veste di normali transazioni commerciali, affluivano su rapporti di conto corrente bancari o postali intestati a persone fisiche e giuridiche ubicate in diversi comuni della provincia di Frosinone.

Successivamente all’accreditamento delle somme di denaro, le persone compiacenti effettuavano prelevamenti di denaro contante, fino a raggiungere l’importo dei bonifici emessi e, subito dopo, provvedevano a restituire il
denaro ai referenti delle società che avevano effettuato i bonifici, decurtando parte della somma, costituente il profitto.
L’ammontare complessivo delle fatture false emesse dall’organizzazione è di oltre 80 milioni di euro, con un’evasione di Iva per oltre 11 milioni di euro.

Sono 181 gli indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. Le 417 società coinvolte hanno sede in 14 regioni e 37 località del territorio nazionale.

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