Frosinone – Dopo l’evasione di un camorrista, agente penitenziario agli arresti domiciliari

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Clamorosi sviluppi dell’inchiesta avviata lo scorso anno e conclusa dopo l’evasione di un pericoloso camorrista detenuto nel carcere di Frosinone, avvenuta lo scorso 18 marzo.

Su ordine del Gip del Tribunale di Frosinone, dott. Francesco Mancini, un assistente capo della Polizia Penitenzaria di Piglio, in servizio nel carcere di Frosinone, è stato fermato ed ammesso al regime degli arresti domiciliari, con applicazione di un braccialetto elettronico.
L’ordinanza del Gip ha interessato anche altre 9 persone, in particolare 4 detenuti precedentemente ristretti nel carcere di Frosinone, ed altre cinque persone, di cui una donna, residenti nei comuni di Cardito (Na), Sabaudia e Latina.

I quattro detenuti restanto ristretti in altre carceri italiane mentre neiu confronti delle altre cinque persone coinvolte è stato disposto l’obbligo di dimora.

Sono ritenuti responsabili di concorso in corruzione di pubblico ufficiale.
Utili all’indagine sono stati alcuni telefonini nella disponibilità di alcuni detenuti rinvenuti all’interno del carcere, fatti entrare grazie alla complicità dell’agente penitenziario, e l’analisi del traffico telefonico.
L’indagine ha accertato una corruzione di almeno 2000 euro avvenuta in contanti o tramite accreditamento su una carta Postepay.

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