Continua a far discutere la situazione critica in cui versa il carcere di Frosinone, dopo l’inaudito caso della pistola nelle mani di un detenuto, contiguo alla camorra.
Ma nel carcere di Frosinone sono diversi gli episodi preoccupanti che si sono verificati in questi ultimi tempi, a partire dalla clamorosa protesta in occasione del Covid, come l’accesso di stupefacenti e telefonini fra i detenuti.
La situazione è critica e la sparatoria dell’altro giorno potrebbe aver squarciato il velo dell’inerzia che i sindacati da mesi evidenziano con la richiesta di maggiori misure di sicurezza e incremento di personale per le difficoltà emergenti anche a causa del sovraffollamento.
Ora, del caso Frosinone, ma anche altre carceri evidenziano periodici episodi critici, si sta occupando il Ministero e i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.
Contro il fenomeno dei droni, con i quali è entrata la pistola, ma anche telefonini ed altro, si punta all’installazione di un sistema già utilizzato in altre carceri.
Del resto, potrebbe bastare un disturbatore di frequenze con il quale inibire anche l’utilizzo dei telefonini all’interno del carcere.
Intanto c’è un frusinate indagato per favoreggiamento per essersi occupato del pilotaggio del drone con il quale la pistola è stata consegnata al detenuto che ha poi sparato contro altri reclusi ed ora è stato trasferito in altro carcere.