Economia – Tavolo automotive al Ministero, Urso illustra gli incentivi. I sindacati chiedono di più, indotto in forte crisi

- Pubblicità -

Tavolo Automotive al Mimit, questa mattina, alla presenza del Ministro Adolfo Urso. Il confronto ha visto confrontarsi le sigle sindacali, le aziende tra cui Stellantis e poi Anfia e le Regioni.

Il ministro ha esposto il nuovo piano Ecobonus 2024, che comprende investimenti di 950 milioni di  euro per gli incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni inquinanti.È previsto inoltre un contributo di rottamazione proporzionale alla classe ambientale di appartenenza del veicolo rottamato e la possibilità di rottamare anche le Euro 5. Nel 2024 il contributo massimo ottenibile, a fronte della rottamazione di un veicolo fino a Euro 2, salirà da 5.000 a 13.750 euro.

Le risorse complessive dell’Ecobonus 2024 verranno così ripartite: 793 milioni per le auto; 35 milioni per ciclomotori, motocicli, quadricicli; 53 milioni per i veicoli commerciali leggeri; 20 milioni per l’usato di auto; 50 milioni per un programma sperimentale di noleggio a lungo termine. Illustrato anche il programma degli incentivi previsti nel 2024 per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in ambito domestico.

Incentivi ok, ma i segretari nazionali commentano che da soli non possono bastare.

Secondo il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, «è necessario introdurre delle barriere tecnologiche europee, sul modello di quanto fatto dagli Usa, per essere competitivi e per evitare che il mercato europeo sia invaso da prodotti cinesi. È necessario mantenere nel nostro Paese le produzioni di veicoli mass market e attirare nuovi produttori. E vi è necessità di ammortizzatori sociali straordinari, soprattutto riservati ai lavoratori dell’indotto automobilistico, già colpito in maniera drammatica dalla transizione».

Per il Segretario generale della FIM CISL Roberto Benaglia, «l’incontro di oggi è stato utile ma parziale, una tappa di un percorso. Il tema degli incentivi è sicuramente importante perché il settore sta soffrendo,  ma esiste un tema legato alla questione industriale che il tavolo odierno  non ha affrontato.

Abbiamo il bisogno di accelerare oltre che sugli incentivi, sulle politiche industriali  oggi nel settore, almeno nel nostro Paese siamo davanti più che una transizione a una torsione del settore automotive che rischia di spezzarsi, per questo le risorse del fondo automotive di oltre 5 mld devono essere rivolte al sistema della componentistica che deve adeguarsi rispetto all’elettrificazione e incentivare la riqualificazione dei lavoratori, ma  anche siglare un patto con Stellantis che confermi la sua permanenza e rafforzamento di tutti i siti in Italia, ma soprattutto che questa riempia di volumi produttivi i plant del nostro Paese che attualmente lavorano poco. A partire da Mirafiori».

Anche la Fiom Cgil ritiene non esaustivo il discorso. «Ad oggi non abbiamo avuto alcuna garanzia sull’occupazione e sulla produzione nei siti italiani di Stellantis e nelle aziende della filiera della componentistica.

I cinque tavoli tecnici-tematici sull’automotive presso il Mimit non hanno ancora prodotto risultati da questo punto di vista. Come Fiom-Cgil  – sottolineano Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil – ribadiamo che le risorse pubbliche devono essere vincolate a garanzie per l’occupazione e all’aumento dei volumi produttivi.Riteniamo indispensabile garantire l’occupazione in tutti i siti, dall’assemblaggio alla ricerca e sviluppo e produzione, migliorando al contempo le condizioni di lavoro che negli anni hanno registrato un netto peggioramento.

È ora di interventi legislativi specifici come la cassa per transizione che garantisca continuità occupazionale e salariale anche a tutela di tutta l’importante filiera della componentistica collegata al settore, ragionando anche in termini di riduzione dell’orario di lavoro».

Secondo Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, «gli incentivi dovrebbero essere maggiormente finalizzati alla risoluzione dei problemi dei lavoratori. Anche in virtù della loro approvazione ci aspettiamo ora da parte di Stellantis una dimostrazione di forte responsabilità sociale, nei confronti dei propri dipendenti e di quelli dell’indotto.

Speriamo che nel rapporto con Stellantis il Governo passi da una polemica confusa a una proposta concreta. Da Stellantis in sede sindacale abbiamo già ottenuto infatti una missione produttiva per tutti gli stabilimenti italiani e ciò rappresenta un punto di partenza prezioso, ma pensiamo che il suo piano industriale per l’Italia possa e debba essere completato e migliorato in alcuni aspetti ben precisi. La situazione più drammatica è senz’altro quella delle aziende dell’indotto. A Stellantis chiediamo responsabilità sociale verso il suo indotto, al Governo una politica industriale che supporti le imprese impegnate nelle riconversioni».

ll Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera e Aurelio Melchionno, componente della segreteria nazionale UglM rilevano che «Stellantis ha confermato l’obiettivo del raggiungimento di 1 milione di veicoli. Ora è il momento di agire, fare in fretta dove sono stati riconvocati i 5 gruppi di lavoro e lavorare sinergicamente per garantire occupazione diretta e dell’indotto: una strada su cui non è più possibile tornare indietro e bisogna crederci veramente, visto che Stellantis ha già stanziato ingenti investimenti in Italia per localizzare le nuovissime piattaforme STLA Medium e STLA L installata quest’ultima solo in Italia. Al Mimit oggi erano presenti anche i segretari territoriali di Potenza con i lavoratori di due aziende dell’indotto: come Ugl metalmeccanici – concludono i segretari – rimarchiamo che è stato un tavolo importante che ha raggruppato anche tantissime associazioni».

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Articoli Correlati

- Pubblicità -
- Pubblicità -