Crescita tumori e malattie: la Valle del Sacco è la Terra dei fuochi del Lazio

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“Terra dei fuochi” o “Triangolo della morte”, così è stata nominata la terra che circoscrive circa 60 comuni tra il casertano e il napoletano, pregna di rifiuti tossici sotterrati dalla camorra.
Ma c’è una cosa che pochi sanno, un vanto di cui vorremo volentieri non godere: la Terra dei fuochi è anche qui, nella nostra amata terra ciociara, tra Anagni e la Valle del Sacco.
Questa realtà è rimasta a lungo celata, un po’ perché faceva comodo un po’ per paura, ma oggi è diventato praticamente impossibile nascondere il problema per via della crescita dei tumori e delle malattie registrata. Qui l’aria respirata è l’aria di un inferno: i rifiuti in alcune zone sono di una quantità spaventosa, molti dei territori pregni di veleni non figurano tra i nomi di quelli da bonificare e l’indifferenza con la quale si sorvola il problema appare agghiacciante e vergognosa.
Molte sono le terre colpite che abbisognano di specifici programmi di bonifica. A iniziare da Radicina, che gode di ben 20.000 metri cubi di rifiuti di ogni specie depositati 20 anni fa su disposizione della Regione Lazio (presidente Badaloni) con il sostegno di comune e provincia. Casermette, una vecchia discarica comunale che emana continuamente esalazioni tossiche. Abbiamo poi l’ex cava di Cangiano che, stando agli atti, è tomba di migliaia di metri cubi di solventi, vernici ed altri materiali pericolosi. O ancora il bivio San Filippo o il Tratto Alta Velocità anche questi pregni di rifiuti nascosti.
Da anni cittadini, sindaci e comitati della zona premono affinché si cominci ad agire, da anni tutto continua a tacere. Ma il nostro spirito di rivalsa, il nostro amore per una terra sfruttata e violentata, la preoccupazione per la nostra salute e per quella dei nostri figli, quella no, non tace.

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