“Faccio un nuovo appello a tutti a rispettare le regole. I contagi aumentano perché molti non le rispettano. Atteggiamenti spavaldi e irresponsabili mettono a rischio la sicurezza degli altri. Come diciamo da tempo, il virus è ancora in circolazione e abbassare la guardia ora è davvero sbagliato”.
E’ l’accorato appello lanciato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti il giorno in cui nel Lazio (in realtà a Roma), in un giorno sono triplicati i casi di positivi al Covid.
E rivolge un “grazie alle centinaia di operatori sanitari, forze dell’ordine, sindaci e amministratori che sono attivissimi a individuare i positivi e poi isolare i focolai. Ma questo non può bastare”
L’appello di Zingaretti, diretto e senza giri di parole, segue la dichiarazione dell’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato, che ieri aveva commentato il preoccupante innalzamento dei casi di positività affermando che l’aumento è dovuto anche ad “un abbassamento del livello di attenzione”.
Eppure, quando la pandemia era pesante, contagi e morti si contavano a migliaia in Italia, sui social impazzavano canti e bandiere su balconi e finestre, si scrivevano commenti e slogan attraverso i quali i cittadini assicuravano che il Covid avrebbe cambiato il nostro stile di vita, avrebbe insegnato ad essere più attenti e prudenti, che saremmo stati migliori e più solidali.
In realtà si è trattato, per molti, fortunatamente non per tutti, di slogan ed apparenza.
Tanti e tanti sono i cittadini che continuano ad osservare le norme precauzionali minime e di sicurezza. Ma altrettanti sono quelli che si comportano come se il Covid non fosse mai esistito e convinti che non possa più tornare. Del resto, basta guardarsi intorno e vedere cosa succede.
Le spiagge sono impercorribili addirittura lungo il bagnasciuga, nelle viuzze dei borghi storici si circola sgomitando (molti senza le mascherine), la “movida” è tornata quella di una volta, in strada e nelle piazze, nei piccoli paesi come nelle città, davanti a bar e ristoranti.
Per non parlare di quelli che (vedi il caso nel Veneto) addirittura se ne vanno tra una nazione all’altra, ad una festa di compleanno, ad un funerale e al lavoro, incuranti di essere positivi al Covid e di avere la febbre alta, lasciando l’ospedale, firmando, e non rispettando l’isolamento.
L’umanità sta attraversando un momento molto delicato e la spavalderia e l’irresponsabilità rischiano di vanificare il lento recupero di quella normalità che tutti vogliono ma che potrebbe anche non esserci più.
Il nostro Paese, i nostri comuni stanno cercando di riprendere il cammino ma è necessario osservare le norme precauzionali sanitarie che sono state indicate.
“Bisogna – ammonisce il presidente Zingaretti – continuare ad usare la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza e igienizzare mani e ambiente. Regole che non sono complicate, ma sono fondamentali per tutelarci e per questo vanno osservate, altrimenti rischiamo di tornare indietro e bruciare tutti i sacrifici che abbiamo fatto in questi mesi”.