Coronavirus – Provincia di Frosinone, la rete ospedaliera contro l’emergenza

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Frosinone e Cassino in prima linea. Il San Benedetto di Alatri e il Santissima Trinità di Sora per le altre emergenze sanitarie. Restano a disposizione il presidio sanitario di Anagni e la Casa della Salute di Pontecorvo.

L’Asl di Frosinone è in sicurezza” questo il messaggio di Pierpaola D’Alessandro, direttore generale dell’azienda, lanciato durante la conferenza di presentazione della rete ospedaliera modulata sulla base delle indicazioni impartite il 6 novembre scorso da una specifica ordinanza del presidente della Regione, Nicola Zingaretti.
L’azienda si appresta ad affrontare l’emergenza Covid-19.

La Rete Ospedaliera Covid
I pilastri della nuova organizzazione sono rappresentati dai poli ospedalieri di Frosinone e Cassino; presidi parzialmente Covid, rispettivamente con 127 e 72 posti letto dedicati.
I due ospedali interamente no Covid, per garantire lo svolgimento dell’attività ordinaria, sono il San Benedetto di Alatri e il Santissima Trinità di Sora.
Il terzo punto sarà il presidio sanitario di Anagni e la Casa della Salute di Pontecorvo, dove si svolgeranno tutte quelle attività ospedaliere che sarà possibile assicurare in quei contesti.
Infine, le case di cura private accreditate che hanno un ruolo fondamentale in questa emergenza e che forniranno un importante supporto per le strutture pubbliche.

Zone rosse
“Al momento – ha precisato la D’Alessandro – non sussistono i presupposti numerici per misure fortemente restrittive. Non è l’Asl ad occuparsi di indicare eventuali zone rosse, ma fornisce i numeri affinché la struttura che se ne occupa possa intervenire”. La stessa manager ha però sottolineato come l’azienda abbia invitato alcuni sindaci a prendere misure soprattutto per le fasce di popolazioni più deboli. Infine, ha invitato i singoli ad avere coscienza e fare lockdown individuali se necessari.

Assunzioni
Il grande problema comune all’intera nazione in questo periodo è anche quello della disponibilità del personale sanitario. Come dichiara il direttore generale, “il gap da cui partiva l’Asl di Frosinone era notevole, per questo sono state importanti le assunzioni effettuate in questo anno. Sono state richieste mille unità. Oltre alle assunzioni, sono stati fatti accordi con le università per i giovani laureati e si è avuto il supporto dei pensionati, che sono tornati in corsia per aiutare tutti”.
Nello specifico, la D’Alessandro, ha fatto poi un appello particolare: “c’è mancanza di anestesisti, di cui necessita soprattutto il polo di Cassino. L’Asl di Frosinone ne è alla continua ricerca”.

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