Appello del presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Frosinone, il dottor Gennaro Scialò, all’Asl di Frosinone.
“Non lasciamo che medici e infermieri non lavorino in sicurezza nelle strutture sanitarie, il loro stato di salute in questo momento è fondamentale”, ha detto Scialò, aggiungendo di “non condividere affatto la politica del costo vivo nell’assistenza sanitaria intrapresa dall’Asl di Frosinone in questa fase critica dell’emergenza”.
Il riferimento è ai cosiddetti alberghi Covid.
“La ASL ha preferito optare per una spesa che prevede un costo vivo invece che prevedere un investimento sulle attuali strutture sanitarie pubbliche, come gli ospedali dismessi, che potrebbero ospitare in questo momento le persone in isolamento e che comunque sarebbero rimaste anche nel post Covid a disposizione dei cittadini. Infatti, una volta passata la pandemia, l’investimento sarebbe stato ben ripagato sia durante che dopo il Covid”.
L’OPI osserva che “nella prima fase, che ha colto evidentemente tutti di sorpresa, c’è stato un ottimo lavoro svolto ad ogni livello, ora nonostante la consapevolezza che la seconda ondata sarebbe arrivata da Ottobre, ci si è fatti nuovamente sorprendere dal virus. I mesi trascorsi infatti, sarebbero dovuti servire a programmare, prevenire e intervenire, invece in questo momento il caos, l’insicurezza e la demotivazione a riaffrontare tutto d’accapo a questo prezzo, regna sovrano. Eppure, nella Asl di Frosinone ci sono tantissime professionalità competenti, in molti casi eccellenze sia nel personale medico che infermieristico ma il collo di bottiglia si crea a livello verticistico, ossia nell’organizzazione manageriale. Medici e infermieri non sono eroi, ma professionisti prima, durante e dopo l’emergenza. Per il resto questa volta veramente che di Dio ce la mandi buona”.