Nel Lazio, nelle ultime 24 ore, cresce il numero dei nuovi positivi: 1311 (150 più di ieri), 31 i decessi (-21) e 1.163 i guariti; aumentano i casi e le terapie intensive, mentre diminuiscono i decessi e i ricoveri.
L’assessore regionale alla sanità D’Amato evidenzia che “il valore RT nel Lazio è 0.78, in calo il numero dei nuovi focolai, in calo di 5 punti il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e i posti letto in area medica, entrambi però ancora sopra soglia di allerta. In calo l’incidenza a 140 per 100 mila abitanti. I dati epidemiologici sono coerenti con la zona gialla anche se permane una pressione sugli ospedali”.
Nella Asl Roma 1 sono 174 i casi nelle ultime 24h; nella Asl Roma 2 sono 299; nella Asl Roma 3 sono 148; nella Asl Roma 4 sono 80; nella Asl Roma 5 sono 155 mentre nella Asl Roma 6 sono 171.
Nelle province si registrano 284 casi e sono nove i decessi nelle ultime 24h.
Nella Asl di Latina sono 141 i nuovi casi (6 a Formia e 3 a Gaeta) e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano tre decessi di 57, 77 e 91 anni.
Nella Asl di Frosinone si registrano 74 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registrano quattro decessi: un uomo di 76 anni di Supino, un uomo di 81 anni di Veroli, una donna di 77 anni di Alatri oltre ad una persona di 85 anni.
Nella Asl di Viterbo si registrano 37 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto.
Nella Asl di Rieti si registrano 32 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 74 e 78 anni.
Domani i nuovi colori delle regioni. Il “coprifuoco” resta alle 22
Intanto c’è attesa per la definizione dei nuovi colori per le regioni italiane, che saranno resi noti domani ed entreranno in vigore il 26 aprile; ma intanto è stato anticipato che il “coprifuoco” resta alle 22; sono 13 le regioni che sperano in un declassamento.
Il Report Gimbe
A preoccupare è il rapporto della Fondazione Gimbe secondo la quale da metà maggio è possibile una risalita casi ed suggerisce al governo di cambiare il sistema dei colori delle regioni “che ha evidenziato numerosi limiti” e quindi servono “nuovi parametri nazionali”.