L’apertura ridotta di alcuni uffici postali, decisa da Poste Italiane per evitare assembramenti e contagi in tempo di Coronavirus, non trova favorevoli utenti e sindaci. In particolare, a sollevare il problema sono i sindaci di Arce e Spigno saturnia, che hanno scritto a Poste Italiane e sollecitato la riapertura regolare anche ai dirigenti provinciali.
Le motivazioni alla base delle richieste sono analoghe ed hanno un fondamento su quanto effettivamente accade presso gli uffici postali che aprono a giorni alterni e/0 orari ridotti.
«Purtroppo – ha detto il sindaco di Arce Luigi Germani – abbiamo constatato che la scorsa settimana, nei tre giorni previsti di apertura dell’ufficio di Arce centro, si sono registrate molte file all’esterno di via Marconi per quasi tutto l’orario di servizio. Il momento delicato che stiamo attraversando con l’emergenza sanitaria richiede molta prudenza. Non possiamo consentire che si creino assembramenti di persone davanti all’istituto di credito. Ed è per questo – ha concluso Germani – che ho chiesto al direttore Federico, che ringrazio anticipatamente della disponibilità, di verificare la possibilità di ampliare l’orario degli sportelli riportandolo a quello normale».
“Ho nuovamente sollevato il problema dell’apertura a giorni alterni dell’ufficio postale – scrive invece il sindaco di Spigno Saturnia Salvatore Vento. Tale scelta mi sembra in aperto contrasto con le disposizioni governative e regionali che vietano assembramenti. L’accesso ‘ridotto’ vanifica i tentativi messi in atto per favorire il distanziamento sociale richiesto, e nonostante un alto senso della disciplina da parte dei cittadini e gli sforzi degli operatori dell’ufficio postale di velocizzare al massimo le operazioni, si formano code che a volte si protraggono anche oltre l’orario di chiusura. La sicurezza dei lavoratori è sicuramente importante, ma in un ufficio dotato di vetro separatore e quattro postazioni, tale scelta è sbagliata. Mi auguro un ripensamento a breve su questa disposizione, perché il problema seppur sollevato da Spigno Saturnia, non interessa solo il nostro territorio”.