Ciociaria – Ordinanze anti lucciole: aumentano i Comuni che le adottano o le rinnovano

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Si aggiunge Morolo ai Comuni della provincia di Frosinone che hanno adottato un’ordinanza urgente per contrastare il fenomeno della prostituzione nelle strade. Intanto il sindaco di Ferentino ha prolungato fino a fine anno quella che già aveva emanato.

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“Strade chiuse” si potrebbe intitolare la ventata moralizzatrice che sta attraversando la provincia, in ricordo della legge Merlin che chiudeva le case di tolleranza – le “case chiuse”, appunto.

Come per le città vicine, Morolo ha deciso di vietare non solo gli atteggiamenti di adescamento o quelli di contrattazione, ma qualsiasi attività che possa essere usata come “scusa” per evitare una sanzione. Dunque non si può neanche chiedere un’indicazione stradale alle lucciole, né fermarsi con la macchina, nella zona ASI, se non per le attività chiaramente relative alle attività commerciali.

Qualche cliente si è indispettito. Proprio l’altro giorno un 70enne di Ceccano ha reagito in malo modo nei confronti dei carabinieri che lo avevano sorpreso a contrattare una prestazione con una professionista del sesso [Leggi qui].

L’ordinanza del sindaco di Morolo, Anna Maria Girolami, mette nell’ultimo paragrafo una nota che esprime in maniera chiara la volontà di aiutare le donne costrette al meretricio: «In alternativa all’assoggettamento alla sanzione stabilita nella presente ordinanza […], le persone dedite alla prostituzione, vittime di violenza o di grave sfruttamento ovvero in stato di particolare disagio, potranno essere avviate a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio comunale per il loro recupero».

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