Ciociaria – La scia bianca che ha inquinato il Sacco forse è partita da Ceccano. Sequestrata una discarica abusiva in un capannone abbandonato. Blitz dei Carabinieri forestali e della Polizia Provinciale

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Forse identificato il luogo da cui potrebbe essere partita la famigerata schiuma bianca che, dopo aver attraversato mezza provincia di Frosinone, è arrivata al mare.

Una discarica abusiva sita in un ex capannone industriale, nel territorio di Ceccano, è stata sequestrata dai carabinieri forestali del Nucleo investigativo di Frosinone, in collaborazione con la Polizia provinciale.

Si tratta di una struttura, prima sede di una fabbrica ormai abbandonata, gestita da una società milanese.

All’interno vi sono materiali edili di ogni tipo, eternit, imballaggi plastici e contenitori, che l’Arpa Lazio, i cui tecnici, presenti all’operazione di sequestro, hanno definito pericolosi e non.

A far pensare che quel capannone possa essere l’origine del grave inquinamento ambientale di sabato sera sono soprattutto i grossi contenitori per saponi e solventi che avevano il rubinetto collegato a delle canaline dirette verso la sponda del fiume.

Un sistema che potrebbe essere servito per scaricare in acqua il contenuto delle cisterne.

Saranno gli esami su queste sostanze, confrontate con le tracce lasciate lungo il percorso del fiume Sacco, a stabilire con certezza se la scia bianca che ha avvelenato acque e terreni di mezza provincia possa essere partita proprio da quel capannone.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Ceccano, dagli altri sindaci interessati, dagli ambientalisti e dai cittadini, che chiedono punizioni esemplari nei confronti di uno scempio ambientale devastante per il territorio.

Soddisfazione anche da parte del presidente Pompeo dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone, anche la Polizia provinciale ha partecipato all’operazione, che ha assicurato il potenziamento dei servizi di controllo ambientali sul territorio.

Un potenziamento auspicato nei fatti da tutti, cittadini, ambientalisti, amministrazioni locali, a difesa di un equilibrio ambientale ormai a rischio.

Un territorio fortemente compromesso, come testimoniano le numerose discariche abusive, i rifiuti interreati, le aree interessate da impianti a forte impatto ambientale, gli scarichi tossici nei corsi d’acqua.

Come nel caso clamoroso della eccezionale quantità di schiuma bianca immessa nottetempo nelle acque del fiume Sacco ed arrivata a mare, attivando anche la Guardia Costiera di Gaeta.

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